«Vicinanza costante, professionale ed umana a comunità e persone in gravi difficoltà, per rispondere alle necessità degli altri e migliorare una società che oggi ha più che mai bisogno di solidarietà e coesione sociale». È questa la definizione di volontariato, secondo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, contenuta in un messaggio per la Giornata internazionale celebrata ieri in tutto il mondo. In Italia, secondo il censimento 2011 dell’Istat, le organizzazioni del volontariato sono 301.191 e contano 4.758.622 persone attivamente impegnate, per un “valore economico” pari a quasi 8 miliardi di euro. Nonostante la crisi, il settore ha tenuto e, in alcuni casi, ha addirittura moltiplicato i “numeri”. A Milano i cittadini che si dedicano al volontariato sono 142.539, il 211,7% in più rispetto a dieci anni fa. Latitano, invece, i giovani. Secondo il Rapporto della Fondazione Toniolo, realizzato in collaborazione con Ipsos, il 64,7% degli italiani tra i 18 e i 29 anni non ha mai partecipato a un’esperienza di volontariato. Che, invece, come ha ricordato la presidente della Camera, Laura Boldrini, è «una risorsa preziosa per il Paese». Una risorsa che, però, va sostenuta. In questo senso va l’impegno del Governo che, ha assicurato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, «ha messo nella Legge di stabilità le risorse del 5 per mille».MISERICORDIA DEL PARTENIOLa mattina presto accompagnano a scuola i bambini disabili e quelli segnalati dai Servizi sociali del Comune, poi sono a disposizione di anziani e malati per il trasporto in centri di cura e nel pomeriggio aprono il guardaroba e il magazzino viveri per i poveri. È la giornata tipo dei 280 volontari della Misericordia del Partenio di Mercogliano (Avellino), diventato in quindici anni motore di solidarietà per la popolazione di questo piccolo centro dell’Appennino Irpino. «Ogni giorno – spiega il presidente Luca De Angelis, 34 anni – le varie attività impegnano in media una cinquantina di volontari. In collaborazione con il Banco alimentare di Fisciano, una volta al mese portiamo un pacco di viveri a 110 famiglie povere, mentre gli anziani che seguiamo sono una settantina». Cuore pulsante dell’associazione è “L’abbraccio di Virgilio”, una palazzina, messa a disposizione dal Comune, che ospita l’ambulatorio medico per le visite specialistiche gratuite agli indigenti, il guardaroba e il magazzino viveri. La struttura è intitolata a Virgilio Barbieri, fondatore della Misericordia del Partenio nel 1998. «L’opera – racconta De Angelis – nata per offrire un centro di ritrovo ai giovani del paese, in pochi anni è diventata punto di riferimento per i ragazzi, che partecipano con entusiasmo alle iniziative di solidarietà».BANCO DELLA BRIANZACondividere il bisogno per condividere il senso della vita. È con questa motivazione che, da quasi diciotto anni, i volontari del Banco della Brianza portano i pacchi viveri alle famiglie disagiate di Giussano, Lissone, Mariano Comense e Inverigo. I nuclei serviti sono circa 200, visitati periodicamente dai 400 volontari. Ogni anno il cibo distribuito ammonta a oltre 50 tonnellate e, tra i principali fornitori, ci sono la Fondazione Banco alimentare, le 120 famiglie solidali che, una volta al mese, fanno la spesa per rifornire il magazzino di Giussano e le 60 scuole della zona, che in Quaresima partecipano all’iniziativa “Donacibo”. «Ho cominciato seguendo un amico e, in poco tempo, mi sono reso conto che il Banco è una grande palestra di carità cristiana – racconta il presidente Martino Borgonovo –. È proprio vero che quando si dona gratuitamente si riceve in cambio il centuplo». Per Martino, 33 anni, sposato e padre di tre figli, la “ricompensa” è il bel rapporto di amicizia stretto con una famiglia di immigrati, a cui porta regolarmente il pacco viveri. Ma il bisogno alimentare non è l’unico e, forse, nemmeno il più grave. Così, dal donare semplicemente un pacco, Martino passa a condividere il dramma della mancanza di lavoro e di una stabilità familiare. Scoprendo, però, che la forza della fede riesce a superare anche ostacoli apparentemente impossibili. «Da quella famiglia abbiamo ricevuto una bella testimonianza cristiana, che è molto di più di ciò che siamo riusciti a fare per loro», conclude Martino. DOPOSCUOLA A PALERMOTra un’udienza e l’altra, l’avvocato Sergio Lapis, palermitano di 42 anni, ripassa gli appunti di storia, matematica, geografia, scienze sociali, lingue e italiano. Non sa, infatti, a quale materia dovrà dedicarsi, nell’ora e mezza che, tutti i giorni, trascorre all’Opera salesiana “Don Bosco” del quartiere popolare di Ballarò, dove, da quindici anni, è impegnato come volontario del doposcuola. Aperto a metà degli anni ’70 come scuola serale per adulti, oggi il centro dei salesiani è frequentato da un centinaio di ragazzini delle elementari e medie, aiutati nei compiti e nel recupero scolastico da una quarantina di volontari. Tra questi c’è anche l’avvocato Lapis che si dedica agli studenti delle medie che, in maggioranza, sono figli di immigrati: africani, ma anche un cinese, un bengalese e uno delle Mauritius. «Il mio compito è aiutarli nei compiti – racconta il legale – ma, dopo tanti anni, mi sento un educatore a tutti gli effetti e cerco di applicare il metodo preventivo insegnato da don Bosco». Tanti ragazzini hanno alle spalle famiglie povere o disgregate e spesso sono “parcheggiati” a scuola in attesa di trovare un impiego. Lapis allora lavora sulle motivazioni per far loro capire che «cambiare la propria condizione di vita è possibile». Tra chi è passato per il centro dei salesiani, alcuni ritornano poi come volontari. È il caso di cinque studenti delle superiori che oggi seguono i piccoli delle elementari. Giovani semi di solidarietà a Ballarò.
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