Figli e basta. Finiscono le distinzioni tra naturali, adottivi e legittimi. Il consiglio dei ministri approva il decreto attuativo sulla filiazione, per arrivare alla piena operatività di una legge che ha impegnato diverse legislature. Scompare dunque dal codice civile e dal diritto di famiglia qualunque aggettivazione legata alla nascita, con importanti conseguenze sia dal punto di vista ereditario che sul corretto sviluppo dei minori. Il principio è che le scelte di vita dei genitori non possono né devono avere conseguenze sui figli. Unanime la soddisfazione dei gruppi parlamentari. Ora le commissioni dovranno verificare se le norme attuano in modo corretto i principi fissati nella delega. L’ultima occasione per correggere il nodo che ha suscitato allarme, ovvero il possibile riconoscimento, da parte di padri e parenti incestuosi, di figli nati da rapporti illeciti.La commissione - istituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta dal civilista Cesare Massimo Bianca - aveva concluso i lavori durante il mandato dell’allora ministro con delega alla famiglia, Andrea Riccardi. La norma introduce - tra le altre novità - il principio dell’unicità dello stato di figlio, senza più aggettivi; la filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti e non solo coi genitori; la “potestà genitoriale” diventa “responsabilità genitoriale”; delle controversie sui figli in una coppia di fatto si occuperà il tribunale ordinario; se il riconoscimento paterno arriva qualche tempo dopo il parto, la madre ha diritto a mantenere il proprio cognome in quello del figlio; infine la norma più dubbia, il riconoscimento anche dei figli nati da rapporti tra parenti - fino all’incesto - su autorizzazione del giudice.Soddisfatto - con riserva - Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari. «La lunga marcia per il riconoscimento dei diritti dei bambini – dice – è arrivata alla perfetta parificazione». Belletti critica «la possibilità di riconoscere i legami di parentela per i figli nati da relazioni incestuose La nuova legge, infatti riconosce anche l’eventuale paternità del familiare abusante (ad esempio fratello con sorella o un padre con la figlia). Finora queste relazioni venivano cancellate consegnando, mediante un’adozione, il figlio a una nuova famiglia e proteggendolo così da una storia avvelenata».«Un passo di civiltà molto importante – commenta il premier Enrico Letta – perché finisce una distinzione che nella storia del paese ha accompagnato drammi umani veri e propri». «È un segnale di giustizia verso tanti ragazzi che non di rado vivono la loro condizione in modo drammatico. La famiglia – dice Edoardo Patriarca del Pd – ha però bisogno di nuovi segnali di attenzione, a cominciare dal conferimento della delega». La responsabile politiche sociali del Pd Cecilia Carmassi, ricorda che «manca ancora l’istituzione di un tribunale per la famiglia in grado di recuperare gli aspetti migliori del tribunale dei minori». Paola Binetti dell’Udc sottolinea i «molti effetti positivi non solo sul piano economico: pari diritti ereditari, ma anche sul piano affettivo perché permetterà a tutti i bambini di godere in ugual misura della cura e delle attenzione dei nonni e degli zii. Ai nuovi diritti corrispondono però anche nuovi doveri e il compito di prendersi cura dei propri genitori in difficoltà tocca in ugual misura a tutti i figli». «Si pone rimedio a un’ingiusta discriminazione», dichiara anche Lucio Romano di Scelta civica. «Arriva a conclusione la riforma fortemente voluta dal dipartimento famiglia del governo Berlusconi di cui avevo la delega», rivendica infine Carlo Giovanardi del Pdl.