«Così difendiamo i diritti del bambino. E a tutti i bambini bisogna dare la massima tutela e protezione. Quindi non possiamo che essere contenti». Però «attenzione anche al messaggio» che questo decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri «rischia di far passare». Rocco Buttiglione, deputato di Scelta civica, è contento per un provvedimento che ritiene sacrosanto e tuttavia mette in guardia da possibili "fraintendimenti".
A quale "messaggio" si riferisce?Per un bambino non è indifferente che i suoi genitori siano sposati oppure no. Perché il bambino ha bisogno della sicurezza e della permanenza di un legame affettivo.
Quindi?Mentre proteggiamo i diritti del bambino, stiamo appunto attenti a non dare un messaggio sbagliato ai giovani, cioè che sia la stessa cosa sposarsi o meno.
Cioè abbiamo fatto una cosa giusta e però associabile a un messaggio sbagliato?Sì. E i messaggi sbagliati di questo tipo oggi sono già molti.
Però pare un’associazione abbastanza inevitabile.Ma infatti la legge è un bene. È ciò che rischia di significare nel nostro contesto che è male. Il primo beneficiario della permanenza del rapporto tra la madre e il padre è proprio il bambino. Che di questo ha bisogno, non solamente di un padre e una madre.
Quando questo non c’è?Il bambino viene privato di una fondamentale sicurezza. L’amore della madre e del padre dice al bambino "non sei qui per caso, ma perché un amore più grande ti ha voluto e ti ha chiamato".
Altra questione, presidente Buttiglione. Il disegno di legge prevede la possibilità per chi è nato da un rapporto incestuoso di essere riconosciuto.E qui si è commesso un errore. Il diritto di un bambino nato da un incesto a chiedere il riconoscimento c’era già, i tribunali già la riconoscono se è nell’interesse del bambino diventato adulto. Altro è dare spazio a una pretesa giudiziaria del genitore incestuoso di chiedere il riconoscimento.
Intanto, la scoperta di essere nati da un incesto può essere devastante...È sempre qualcosa di devastante e la constatazione è pacifica. Nel caso ci sia un interesse prevalente del bambino, ad esempio per ragioni ereditarie, è un suo diritto chiedere il riconoscimento. Ma dev’essere un diritto anche del genitore incestuoso? E perché?
Già, perché?Per un errore drammatico fatto dal legislatore. Un vero e proprio errore giuridico. Un genitore incestuoso non può avere il diritto di chiedere il riconoscimento: un comportamento così rovinoso non ha diritti, chi lo tiene se ne è spogliato. Soprattutto non ha diritto d’imporre al bambino il trauma del riconoscimento.
Non c’è anche qui la sensazione di correre un altro rischio?Certo. Quello di far diminuire la condanna sociale verso l’incesto.