mercoledì 15 gennaio 2025
Il ministro diserta il question time alla Camera, al suo posto va Ciriani. Opposizioni all'attacco. L'azienda ferroviaria: «Troppi episodi anomali»
I treni nel caos, Salvini sulla graticola. L'esposto di Fs: «Casi sospetti»
COMMENTA E CONDIVIDI

Nonostante l’ennesima giornata nera del trasporto ferroviario, con ritardi sulla linea Roma-Firenze, un guasto a Verona Porta Nuova e diversi problemi sulla rete Intercity, il ministro competente, Matteo Salvini, ha preferito evitare di presentarsi questa mattina al question time della Camera, lasciando al titolare dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, l’incombenza di rispondere alle interrogazioni dei parlamentari. Tuttavia il vicepremier leghista ha trovato il tempo di incontrare al Mit il ministro degli Esteri israeliano e più tardi anche il suo omologo ceco, il che ha ovviamente scatenato le critiche delle opposizioni.

Ciriani, da parte sua, ha garantito che il collega «verrà presto a fare un’informativa», anche se non è stato in grado di indicare una data, neppure orientativa, perché «la prossima settimana ci sono già tre ministri: Nordio, Picchetto e Crosetto» e «bisogna aspettare una capigruppo per fissarne una». Soprattutto, però, Ciriani ha ribadito la linea già espressa dal vicepremier leghista sui «problemi ereditati», sostenendo che «i ritardi registrati si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni». Il problema è che il gruppo Fs ha fatto sapere oggi di aver preparato un esposto «alla luce dell’ennesimo incidente anomalo e di un elenco di circostanze altamente sospette», il che farebbe invece pensare che non tutto stia andando esattamente come sempre. Contraddizione, peraltro, non sfuggita a Carlo Calenda, pungente nel sintetizzare sui social la circostanza: «Ferrovie presenta un esposto contro Ferrovie per i disservizi provocati da Ferrovie. Bene così». Salvini ha invece approfittato della decisione di Fs, alimentando l’ipotesi di una causa dolosa dietro gli inconvenienti di questi giorni: «Sabotaggi? Ritardi organizzati? – si è chiesto –. I sospetti di Fs sono stati depositati ufficialmente alle autorità competenti. Sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei pendolari. Ribadisco di seguire con la massima attenzione quanto accade e sono pronto ad andare a riferire in Parlamento».

Anche in virtù della sua assenza, gli attacchi al leader del Carroccio sono proseguiti per tutta la giornata e Matteo Renzi, rilanciando la petizione promossa da Iv per chiederne le dimissioni, è stato tra i primi a puntare il dito: «Buffone – ha scritto l’ex premier su X –. Da quando fai il ministro è un ritardo continuo. Ma perché non ti dimetti?». È questa l’unica uscita alla quale Salvini ha replicato subito (sempre via social), sostenendo di essere impegnato «a recuperare i danni del malgoverno della sinistra. Ma Renzi – ha continuato – se la prende con me. Non doveva ritirarsi dalla politica?». Anche la segretaria dem, Elly Schlein, ha picchiato duro («Meloni e Salvini stanno bloccando l’Italia») e lo stesso ha fatto il presidente 5s Giuseppe Conte: «Oltre 100 casi di interruzioni, ma il ministro dei Trasporti non viene in Parlamento e non si ha notizia di provvedimenti per rimediare a questi disastri». Più circostanziata la critica di Angelo Bonelli, leader di Avs, per il quale è lecito il sospetto che l’esposto di Fs sia in realtà parte di una strategia concordata con l’esecutivo «per spostare l’attenzione dal disastro in cui si trova la rete ferroviaria».

A differenza di quanto accaduto nei giorni scorsi, la difesa del centrodestra è stata però compatta e a sostegno di Salvini sono arrivate anche le dichiarazioni dei parlamentari di FdI («Contro di lui una campagna denigratoria e menzognera») e di FI, che ha espresso solidarietà al ministro per gli «attacchi scomposti» delle opposizioni. Al di là della polemica politica, però, resta agli atti una nuova giornata di disservizi, con rallentamenti e disagi sin dal mattino e su diverse tratte dal Nord al Sud, sia sull’alta velocità sia sulla rete regionale. Un quadro che anche per Federconsumatori, a dispetto delle parole di Ciriani, è difficilmente ascrivibile a una condizione «ordinaria», motivo per cui l’associazione ha fatto sapere di aver «chiesto un incontro con il Governo» con l’obiettivo di promuovere l’istituzione di una task force dedicata.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: