mercoledì 7 dicembre 2016
14 corpi senza vita erano stati recuperati dai soccorritori tra barconi e gommoni semiaffondati. A Lampedusa fratellini di 2 e 18 mesi senza genitori
(Foto Medecins sans frontieres)

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La Procura di Siracusa vuol far chiarezza sulla "strage delle donne" morte in mare al largo della Libia. Si tratta di 14 corpi senza vita recuperati dai soccorritori tra barconi e gommoni semiaffondati e in avaria. Le salme sono state condotte ad Augusta, due giorni fa, insieme a 438 migranti dalla nave irlandese Samuel Beckett.

Altre due donne, soccorse prive di sensi, sono poi decedute subito dopo. Morte per ipotermia. I cadaveri sono giunti a Trapani, martedì mattina a bordo della nave Acquarius della ong Sos Mediterranee.

Tutti i cadaveri sono stati trasferiti nell'obitorio del capoluogo siracusano per l'avvio delle autopsie. La Procura ha infatti nominato il medico legale per risalire alle cause della morte. Undici donne erano su un barcone, dove sarebbero morte per soffocamento tra i migranti stipati. Tre sono state invece recuperate in mare.

Ci sono anche due bambini, orfani, di 2 e 18 mesi fra i migranti sbarcati mercoledì mattina a Lampedusa. I due fratellini sono accompagnati dalla zia. La madre è morta e il padre è stato bloccato in Sudan. I piccoli erano tra le 11 persone soccorse nel canale di Sicilia martedì. Nel gruppo giunto sull'isola ci sono anche altri due bambini, una donna all'ottavo mese di gravidanza e un uomo ferito.


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