mercoledì 10 aprile 2019
Nel 2018 scesi in generale del 4%, le rapine del 7% e i furti del 6,3%. Salvini: modello esempio per altri Paesi. Ma occorre rivedere assegnazione delle scorte, perché agenti non fanno gli autisti
Gabrielli: reati in calo, fiducia cittadini va conquistata ogni giorno
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Alla fine tutto questo allarme sicurezza in Italia non c'è. Almeno stando ai dati diffusi dal capo della Polizia Franco Gabrielli nel corso delle celebrazioni per i 167 anni dalla fondazione del corpo. «Gli indici di delittuosità registrano risultati confortanti», premette Gabrielli aggiungendo che conformemente all'analogo andamento del 2017, anche per il 2018 c'è un significativo calo dei fenomeni delittuosi, che segna il - 4%, ed i primi mesi di quest'anno confermano tale trend discendente. In particolare sono in decremento i reati che creano maggiore allarme sociale, come le rapine (-7,7 %) ed i furti (-6,3%), specie quelli in abitazione (-3%).

La fiducia dei cittadini non è per sempre, va conquistata ogni giorno, con l'impegno quotidiano, il sunto del discorso di Gabrielli. «Questa fiducia, questo credito delle nostre comunità non si conquista una volta e per sempre, come un trofeo da riporre nel salotto buono di casa - dice il capo della Polizia ricordando che la credibilità passa innanzitutto per la disciplina - La fiducia è il risultato di un patto con i nostri cittadini, che si rinnova ogni giorno con la condotta di ciascuno di noi». Questo approccio è il «migliore antidoto ad ogni deriva autoreferenziale». Perché solo in questa accezione - conclude - le pubbliche prerogative connesse alla funzione, «compreso l’uso della forza di cui siamo i soli legittimi depositari, non saranno mai esercitate come arbitrio».

Sulla Terrazza del Pincio a Roma per la celebrazione del 167° anniversario dalla fondazione della Polizia di Stato c'è il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, il presidente della Camera, Roberto Fico, il vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna. Prendendo la parola, proprio il ministro dell'Interno ha spiegato che «quello italiano è un esempio per il sistema di sicurezza degli altri paesi, uno dei casi per cui essere orgogliosi del Made in Italy, sono altri che devono rifarsi al modello di sicurezza italiano». In più il vicepremier torna sul tema delle scorte, già affrontato in passato, per ricordare che vanno assegnate in base a «valutazioni oggettive», perché «va difeso chi ne ha diritto» ma gli uomini e le donne delle forze dell'ordine non devono essere mai trasformati in «autisti o accompagnatori personali».


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