Flashmob a Roma in difesa delle scuole paritarie - Ansa foto d'archivio
Nuove risorse per la scuola, anche paritaria, dal maxi-emendamento del governo alla legge di Bilancio per il 2022. Nello specifico, sono stati stanziati ulteriori 20 milioni di euro per le scuole materne non statali, che saranno ripartiti con «criteri definiti dal ministero dell’Istruzione».
La novità è stata accolta con «soddisfazione» dalla Fism, la Federazione delle scuole materne paritarie, che in Italia riunisce circa 9mila realtà educative alle quali sono iscritti circa 500mila bambine e bambini e che coinvolge oltre 40mila persone. «Anche se la cifra richiesta inizialmente al governo e poi al Parlamento era sicuramente superiore – si legge in una nota del presidente nazionale della Fism, Giampiero Redaelli – siamo contenti che il Parlamento, con il quale avevamo intensificato la nostra interlocuzione negli ultimi mesi, abbia ascoltato ed accolto la sfida di sostenere queste nostre scuole. Si tratta di scuole no profit, capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale, e che in molti luoghi costituiscono un prezioso presidio educativo e sociale».
Per la Fism, questo è comunque «solo l’inizio», ricorda il presidente nazionale. «Durante il prossimo anno l’interlocuzione sarà ancora più serrata – annuncia Redaelli –. Obiettivo: garantire finalmente a tutte le scuole un pieno riconoscimento per il servizio svolto e alle famiglie l’auspicata e concreta parità di trattamento».
Soddisfazione per le risorse aggiuntive a favore delle materne paritarie è espressa dal capogruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera, Gabriele Toccafondi, ricordando che l’emendamento del governo «porta avanti il percorso iniziato nel 2015 con il governo Renzi». «È un percorso di cui vado fiero – ribadisce l’ex-sottosegretario all’Istruzione – dopo anni di pregiudizi, blocchi ideologici e sottovalutazione del ruolo svolto dalle scuole paritarie nel garantire un servizio essenziale, si torna a riconoscere e a trattati con pari dignità entrambi i pilastri del sistema educativo italiano: la scuola statale e la scuola paritaria».
Nell’emendamento del governo sono presenti anche altre risorse per la scuola, tra cui 100 milioni per la proroga, fino a giugno, di circa 7.800 contratti di personale Ata connessi all’emergenza Covid. È anche previsto l’incremento di 60 milioni del fondo per la valorizzazione dei docenti.
«Insieme alle forze di maggioranza abbiamo lavorato in questi giorni per migliorare il testo della manovra di bilancio – commenta il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. Un lavoro unitario di governo e maggioranza per ribadire la centralità della scuola nella nostra azione, che continuerà anche nelle prossime ore».