Caritas Ugento-Santa Maria di Leuca
Gran lavoro, lo scorso fine settimana, per i trafficanti di uomini sulla rotta turca. Centinaia di arrivi sulle coste joniche calabresi, sia a Crotone sia a Roccella Jonica. Ma anche due approdi sulle coste pugliesi del Salento. Viaggi non facili, tutt’altro che 'rotta di lusso', come a volte si legge. Lo dimostravano i volti stanchi e la forte disidratazione delle 59 persone sbarcate domenica nel porto di Santa Maria di Leuca, la zona più a sud del 'tacco dello stivale'. Erano su un catamarano a vela intercettato al largo dalle motovedette della Guardia di finanza.
Sei palestinesi, 7 siriani, 26 iraniani, 18 iracheni, due dell’Azerbaijan, probabilmente gli scafisti. Tra loro 13 donne e 7 bambini. L’accoglienza è stata curata dalla Croce rossa e dalla Caritas diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca. «Siamo una comunità che non vuole restare indifferente agli sbarchi», ci spiega il direttore, don Lucio Ciardo. 24 ore prima, 70 immigranti erano sbarcati sulla costa a sud di Lecce, a Gagliano del Capo. Erano a bordo di un gommone avvistato al largo dagli uomini del Roan della Guardia di finanza di Bari. Gli immigrati sono di nazionalità benga-lese, afghana, iraniana, siriana, kuwaitiana, irachena e pachistana. Tra loro 14 minori e 8 donne. L’utilizzo di un gommone fa pensare alla presenza di una 'nave madre', già accaduto più volte proprio per gli sbarchi pugliesi, o alla partenza da porti più vicini, come quelli albanesi e montenegrini.
È, infatti, quasi impossibile fare un viaggio di vari giorni su barche così piccole e poco sicure. Per questo la rotta turca si caratterizza per l’utilizzo di barche a vela. Come per gli ultimi sbarchi calabresi. Tre nel porto di Roccella Jonica. Venerdì una barca con 28 persone del Bangladesh, tutti uomini, tranne una donna. Sabato la Guardia costiera ha soccorso un’imbarcazione con 100 persone. Del gruppo facevano parte una mezza dozzina di donne e diversi minori, alcuni dei quali non accompagnati. Una volta raggiunta la barca, la Guardia costiera ha trasbordato i migranti sulla motovedetta.
Caritas Ugento-Santa Maria di Leuca
Domenica terzo sbarco di 50 profughi di varie nazionalità. Tra loro diverse donne e numerosi bambini e minori non accompagnati. Si trovavano a bordo di una barca a vela alla deriva partita sei giorni prima dalla Turchia. Era a 107 miglia dalla costa calabrese e aveva lanciato alcune richieste di soccorso. Una volta raggiunta l’imbarcazione, la Guardia costiera, viste le brutte condizioni del mare, ha trasbordato i migranti.
Martedì scorso, sempre a Roccella, erano sbarcate 244 persone, in questo caso provenienti dalla Cirenaica a bordo di un barcone, mentre una barca a vela con 71 persone (61 uomini, 10 donne delle quali 5 minori), afghani, iracheni e iraniani, si era arenata sulla spiaggia di Brancaleone. Con questi arrivi è salito a 42 il numero degli sbarchi nella Locride nel 2022. Di questi, 35 a Roccella. Non si ferma neanche l’esodo verso il Crotonese dove negli ultimi sette giorni sono arrivate più di 1.200 persone. Dopo le 430 di mercoledì scorso, tra venerdì e sabato sono arrivati 123 migranti soccorsi da Capitaneria di Porto e Finanza. Inoltre un centinaio di persone, sempre sabato, è stato trasbordato sulla motovedetta Cp 321 della Capitaneria di porto di Crotone da un veliero salpato dalla Turchia cinque giorni prima. Le operazioni di soccorso, avvenute a 10 miglia da Capocolonna, sono state coadiuvate da una petroliera maltese che ha protetto la barca a vela dal moto ondoso durante il trasbordo.