Dopo l’arrivo a Messina di 106 migranti trasportati dal pattugliatore irlandese Samuel Becket, Salvini ha annunciato di voler portare al tavolo del vertice di Innsbruck (a cui partecipano i ministri dell’Interno dell’Ue, ndr) la proposta di bloccare l’accesso ai porti anche alle navi delle missioni internazionali.
In altre parole, porti italiani chiusi anche per le navi militari delle missioni internazionali che dovranno sbarcare altrove - a Malta, in Nord Africa o in altri Paesi Ue - i migranti salvati in acque Sar libiche. Il vicepremier e ministro dell'Interno dopo aver chiuso i porti alle navi delle Ong, torna con il pugno di ferro sul tema migratorio.
Ma pronta arriva la posizione della Difesa: "Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interno. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione" e occorre "farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck".
L'azione, sottolineano le fonti, "deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l'Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio".
E proprio oggi Salvini, dopo la bufera sui conti della Lega che ha innescato tensioni con la magistratura è atteso al Colle alle 12 dal presidente Sergio Mattarella e se il tema giudiziario non è assolutamente in agenda, come messo in chiaro da fonti del Quirinale, si è parlato invece di sicurezza e migranti (LEGGI QUI).
Il tema sottotraccia, ipotizzato da più parti, potrebbe essere stato quello dell'allontanamento dell'Italia dal tradizionale asse franco-tedesco in favore delle posizioni più intransigenti dei paesi di Visegrad che hanno chiuso le frontiere. Subito dopo, Salvini vedrà il premier Giuseppe Conte per mettere a punto la proposta dell'Italia al vertice dei ministri dell'interno Ue che si terrà giovedì a Innsbruck. È il primo summit di rilievo del semestre a presidenza austriaca, dopo il siluramento della riforma del Trattato di Dublino sull'asilo ad opera di Italia, Spagna e gruppo di Visegrad.
Sulla gestione dei migranti e la tutela delle frontiere esterne della Ue, Salvini ha già tessuto la sua tela. Mercole 11 luglio vedrà il collega tedesco Horst Seehofer che vuole una "stretta" e su questo ha messo in bilico la cancelliera Angela Merkel, e il giorno dopo a Innsbruck il tavolo sarà a tre, aperto anche al ministro austriaco Herbert Kickl.
"Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì - annuncia Salvini - porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l'arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo. Purtroppo i governi degli ultimi 5 anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia, col nostro governo la musica è cambiata e cambierà". Il nuovo "step" per un'Italia senza sbarchi, arriva dopo che sabato sera a Messina con l'ok del Viminale sono approdati 106 profughi, tratti a bordo dal pattugliatore irlandese Samuel Beckett in acque libiche.
"Abbiamo accolto a Messina 106 migranti salvati da nave Eunavformed. Ce lo impone folle accordo europeo Sophia con cui Renzi ha svenduto interessi Italia. Rispettiamo regola, ma ora va cambiata. Quello migratorio non può più essere solo un problema italiano, sennò rischia la Ue", ha twittato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. "L'accordo da cambiare - ha replicato il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio - è quello di Dublino, quello votato dalla Lega a vantaggio degli amici di Salvini del gruppo di Visegrad. Con accordi di Sophia e Themis si ridistribuiscono in Ue costi e responsabilità dei salvataggi. Salvini è il problema".
A dare il benvenuto ai profughi della Beckett, sul molo di Messina c'erano centinaia di persone con le magliette rosse per l'iniziativa di Libera a favore dell'accoglienza e per un'Italia "aperta". Tra i migranti 93 uomini, 11 ragazzini e due donne, una incinta. Sembra che il primo soccorso sia avvenuto nella notte fra il 4 e il 5 luglio, poche ore dopo che il gommone di disperati in fuga dal conflitto sudanese - che ha fatto 100mila morti e messo in fuga due milioni di persone - era partito da Garabulli, uno dei principali centri libici della tratta di uomini. Il pattugliatore irlandese ha chiesto il permesso di sbarcare i migranti: il Viminale ha indicato Messina. Potrebbe essere uno degli ultimi sbarchi da navi militari Ue.