Salvatore Mazza al suo arrivo alla redazione di Lazio Sette - C.C
Ci sono ricordi che restano più di altri. Sono quelli che arricchiscono il proprio bagaglio umano. Quelli che ci insegnano qualcosa della vita. L’incontro con Salvatore Mazza, scomparso il 26 dicembre a causa di una malattia devastante, la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), è avvenuto a Roma in un pomeriggio d’inizio primavera del 2017. L’occasione era stata la riunione per organizzare il passaggio della gestione dell’inserto Lazio Sette al nuovo gruppo redazionale.
Ricordo i suoi consigli e le sue raccomandazioni. È stato una guida importante in un momento significativo per Lazio Sette.
Salvatore aveva preso il coordinamento dell’inserto qualche anno prima, ripensandolo e rilanciandolo. Gli aveva dato un taglio ed una visione sempre più ampia e regionale. Aveva gettato le basi e creato le fondamenta adatte per far fare al progetto il passaggio successivo.
Di Salvatore il ricordo della sua capacità organizzativa nel lavoro redazionale, della sua visione globale rispetto agli argomenti da trattare, della sua disponibilità ad accompagnare e formare i colleghi della nuova redazione. Di lui rimane anche l’esempio sul come ha affrontato la sua sfida più grande: quella della malattia.
Ci ha insegnato che non bisogna mai “mollare” anche nei momenti più bui, che bisogna reagire e non abbattersi di fronte alle avversità, ma farne tesoro per camminare sui sentieri della vita. Una testimonianza che è una bussola d’orientamento per il cammino professionale. Ciao Salvatore. Grazie per aver percorso un tratto di strada insieme a noi.