Le operazioni di soccorso - Guardia Costiera
Erano in 573 stipati su due scassati pescherecci e da almeno quattro giorni viaggiavano con mare forza 4 e un tempo pessimo, in peggioramento. Sono stati soccorsi nella notte dalla Guardia Costiera italiana tra la Calabria e la Sicilia. Tra i migranti, 59 minori e anche un cadavere, ritrovato nella stiva di una delle imbarcazioni.
Le operazioni di soccorso - Guardia Costiera
La persona deceduta viaggiava con la famiglia e sarebbero morta alcuni giorni fa. I due pescherecci sono stati raggiunti a una settantina di miglia da Capo Spartivento, in acque Sar italiane, sono stati imbarcati su tre motovedette, provenienti da Siracusa, Crotone e Raggio Calabria, e poi trasferiti sul grande pattugliatore nave Diciotti che poi si è diretto verso il porto siciliano di Augusta. Infatti le grandi dimensioni del pattugliatore rendevano impossibile lo sbarco a Roccella Jonica, classico approdo calabrese, mentre Crotone era troppo lontano, soprattutto perché il mare stava peggiorando.
Uno dei migranti tratti in salvo, bisognoso di cure mediche immediate, è stato successivamente condotto d’urgenza nel porto di Roccella Jonica da una delle motovedette intervenute nel soccorso. I due pescherecci quasi sicuramente provenivano dalla Libia orientale, e infatti gran parte dei migranti sono di nazionalità egiziana. Confermata, dunque, l’importanza della rotta tra il confine tra Egitto e Libia e le coste joniche calabresi.
Confermato anche il pericolosissimo comportamento degli scafisti che in vista dell’Italia danneggiano i motori e chiedono i soccorsi denunciando un’avaria. Ma questo mette a rischio le persone trasportate, soprattutto se le barche sono sovraccariche e il mare mosso, come in queste ore. Per questo, ci spiegano alla Guardia costiera, si è deciso di accelerare i soccorsi e di utilizzare molti mezzi, compresa la grande Diciotti.
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