Avrebbe parlato in una conferenza stampa nel pomeriggio al Senato, convocata d'impulso dopo la notizia che la procura di Firenze ha disposto gli arresti domiciliari come misura cautelare per bancarotta fraudolenta e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti a carico dei suoi genitori Tiziano e Laura Bovoli, ma alla fine l'ex premier Matteo Renzi sceglie di parlare attraverso la sua consueta e-news. «I processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni». L'ex leader dem non grida ai complotti, e assicura che chi vuole un suo fallo di reazione non lo avrà. «Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme», aggiunge. Poi definisce l'arresto «capolavoro mediatico» che ha oscurato anche il voto on line sul caso Diciotti.
La premessa del senatore dem è che «tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge», per questo anche i suoi genitori, come tutti, «hanno diritto a un processo giusto e spero rapido». Per questo Renzi non grida ai complotti, ma chiede che «i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste».
Poi lo sfogo. A questo punto c'è solo una cosa da fare: «Mantenere la calma. Sapere che il tempo farà giustizia di tutte le bugie. Avere lucidità e pazienza. Da uomo delle istituzioni dico: mi fido della giustizia». Nessuno riuscirà a farlo parlar male dell'Italia, «non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai», continua convinto che niente e «nessuno riuscirà a fermarmi».
Le parole del legale della famiglia Renzi
«Le prossime mosse sono quelle dello studio degli atti del fascicolo: stiamo preparando un buon interrogatorio di garanzia, ci presenteremo davanti al giudice per confutare le accuse che sono state rivolte» - spiega l'avvocato Federico Bagattini, legale dei genitori dell'ex premier Matteo Renzi -ma «non ci è ancora stata comunicata una data ma abbiamo motivo di ritenere che andremo a lunedì o martedì della prossima settimana» e «può darsi che non ci sarà necessità» di fare ricorso al tribunale del Riesame.