«Stanno provando in tutti i modi a impedire che a Roma parta la nostra rivoluzione all’insegna della 'normalità', ma non ci riusciranno. A darmi fiducia non è solo l’esito del primo turno del 5 giugno, è la voglia di cambiamento che percepisco nella maggioranza delle persone incontrate girando per la città». A poche ore dal ballottaggio, Virginia Raggi si mostra ottimista. Ma allo stesso tempo sottolinea «l’anomalia» di questa campagna elettorale per il Campidoglio. «È gravissimo che da dieci giorni si discuta di un unico tema - attacca la candidata del Movimento 5 Stelle -. Il futuro di Roma non dipende dalla possibilità di ospitare o meno le Olimpiadi tra 8 anni, mentre stanno utilizzando i Giochi del 2024 come 'un’arma di distrazione di massa' per distogliere l’attenzione dai disastri provocati da decenni di malgoverno della Capitale».
Scusi Raggi, perché parla sempre al plurale come se si trovasse di fronte più avversari? In realtà il suo unico rivale è Giachetti… Giachetti è in buona compagnia, visto che ha incassato l’appoggio di gran parte della destra. DaVerdini a Marchini, passando per Bertolaso. Con lui si sono schierati i principali sostenitori del partito della Nazione.
Altri esponenti di destra però, da Salvini ad Alemanno, hanno espresso una preferenza per lei. Le fa piacere? Sono dichiarazioni che mi lasciano indifferente. Ognuno è libero di esprimere il proprio orientamento. Ma per me il voto è personale e appartiene ai cittadini, non ai segretari di partito.
A proposito di intenzioni di voto, l’ultima polemica sollevata dal Pd è nei confronti di una sindacalista che promuove scioperi selvaggi in Atac e sostiene il M5S... È la conferma che al Pd sono alla frutta e non sanno più cosa inventarsi. Hanno passato tre mesi a parlare di due cose: la sottoscritta e, nelle ultime settimane, le Olimpiadi. Sono distanti anni luce da Roma e dai romani.
Nel programma del M5S per Roma le politiche sociali sembrano marginali. Non prevedete sostegni mirati per le famiglie con più figli? La nostra politica si basa innanzitutto sul rilancio dei servizi alla persona, di cui beneficeranno tutti, famiglie comprese. Ovviamente ci concentreremo in particolare sulle fasce deboli. L’intenzione è aumentare la soglia di esenzione per la retta degli asili nido, che oggi è bassissima. Ma prima di annunciare sussidi e aiuti concreti dobbiamo mettere le mani sui conti del Comune.
In più di un’occasione lei ha dichiarato di 'voler far pagare l’Imu agli esercizi commerciali del Vaticano'. Ma non esiste alcuna legge che esenta gli immobili usati per fini di lucro delVaticano, della Chiesa italiana, delle congregazioni religiose dal pagamento dell’Imu. Valgono le stesse regole in vigore per le realtà e le organizzazioni laiche. Dunque, quale sarebbe la novità? So benissimo che c’è già una normativa chiara. Vogliamo semplicemente chie- al Vaticano e alla Chiesa italiana di partecipare al censimento immobiliare che abbiamo in programma di completare a Roma per accertare i numeri delle strutture senza fini di lucro e quelli delle attività commerciali. Voglio dirlo in modo netto: trovo giustissimo che le prime non paghino un centesimo, così come le attività con fini di lucro devono continuare a essere sottoposte a regolare tassazione.
Sul contrasto all’azzardo pensa di intervenire con provvedimenti a livello comunale? Certamente sì. Durante l’amministraziomi ne Marino si era discussa una proposta di regolamento del Pd a cui noi avevamo presentato emendamenti per inserire paletti più stringenti, con limitazioni orarie per punti di offerta di slot e vlt e distanze di sicurezza da luoghi sensibili. Erano state accolte quasi tutte le nostre richieste di modifica, poi però 'stranamente' quel testo è stato insabbiato e non è mai approdato in aula. Se diventerò sindaco, ci saranno i numeri per poter varare un testo che è già pronto e a cui abbiamo lavorato tantissimo. Mi impegnerò a fare tutto il possibile per contrastare un fenomeno cresciuto in modo esponenziale e preoccupante.
Se diventasse sindaco avrebbe difficoltà a incontrare il premier Renzi? Non avrei alcun tipo di problema. Anzi, ci devono essere incontri istituzionali tra il sindaco di Roma e il presidente del Consiglio. Ma dovrà togliersi i panni di segretario del Pd e rimettersi solo quelli di premier, perché in questi giorni è sceso in campo con attacchi vergognosi nei miei confronti. È squalificante, per un capo del governo, abbassarsi a questo livello di denigrazione dell’avversario. Renzi, piuttosto, stia attento a rispettare le regole, perché non può permettersi di fare promesse mutevoli a seconda del colore politico di chi andrà a ricoprire un incarico. Si deve ricordare che non amministra soldi, fondi o diritti nel nome del Pd, ma per conto di tutti i cittadini.
Quando si conoscerà la sua squadra? Entro venerdì (domani ndr) comunicherò parte della giunta. Stiamo ultimando le caselle, vogliamo essere meticolosi.
Quindi non annuncerà la squadra al completo? No. Perché si tratta di figure di alto profilo, che andranno a ricoprire i ruoli di assessori, e ci hanno chiesto di attendere fino al voto prima di rivelare il loro nuovo incarico per ragioni meramente professionali.