Nella relazione introduttiva, Paola Binetti (Sc) individua sette rischi legati alle dipendenze da gioco: la scarsa avvertenza del soggetto, la mancanza di dati epidemiologici certi, la mancata conoscenza dei meccanismi da gioco, l’isolamento del giocatore e la falsa socializzazione offerta dal gioco on line, la mancanza di un’adeguata normativa del gioco on line, gli adescamenti della rete. Ecco perché, di fronte al gioco d’azzardo patologico – scrive ancora Paola Binetti – c’è una doppia sfida da affrontare: «Prevenire l’insorgenza della condotta patologica e curare il soggetto che si ammala, sviluppando una grave dipendenza dal gioco».
La relazione non nasconde le gravissime responsabilità dello Stato che, ormai da un paio di decenni, sostiene l’industria del gioco e ne sollecita i consumi attraverso una pubblicità martellante: «Si tratta di un modello di comunicazione che tutela solo gli interessi degli imprenditori del gioco d’azzardo, senza mettersi nei panni del giocatori». Insomma, una situazione di inaudita gravità che sollecita l’accorpamento in un testo unico delle quattro proposte di legge, «accomunate dal fatto di prevedere, a vario titolo, interventi volti alla cura e alla prevenzione della dipendenza da gioco patologico».