"Gli italiani sanno benissimo da che parte stare: hanno sciupato la festa? Hanno cercato di rovinarcela. Ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo. E Milano è molto più forte come spirito e determinazione di quello che questi signori pensano" ha detto il premier Matteo Renzi.Intanto i giudici sono al lavoro: l'ipotesi di reato al centro dell'inchiesta della Procura di Milano, che dovrà accertare le responsabilità per i violenti disordini di ieri, è quella di "devastazione", che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Le forze dell'ordine, coordinate dal pm di turno Piero Basilone, ieri hanno arrestato in flagranza 5 persone per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, getto pericoloso di cose e oltraggio. Ora, però, le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo (di cui fa parte anche il pm Basilone), dovranno accertare le responsabilità di tutti quegli incapucciati che hanno messo a ferro e fuoco la città. Anche un ragazzo di 15 anni è stato portato in Questura ieri dopo le devastazioni dei black bloc a Milano. Da quanto si è saputo, però, il minorenne è stato presto rilasciato dopo le procedure di identificazione, così come una ragazza maggiorenne. La giovane era una delle 12 persone, tutte italiane, che sono state bloccate e portate in Questura. L'entrata in scena dei gruppi anarchici più radicali (i cosiddetti black-bloc arrivati a centinaia a Milano da Francia, Germania, Spagna e mezza Italia) temuta fin dai giorni scorsi, si è puntualmente avverata: i gruppi di manifestanti vestiti di nero, distribuiti in vari punti del corteo, hanno spaccato fioriere e vetrine dando fuoco ad auto e cassonetti,lanciando oggetti e molotov contro le forze dell'ordine. Due ore abbondanti di guerriglia urbana, alla quale la polizia ha risposto con il lancio di 400 lacrimogeni, un numero che da solo fotografa i disordini. La Questura ha interpretato con grande lucidità gli avvenimenti, da un lato usato i lacrimogeni per tenere a distanza i manifestanti evitando il più possibile il contatto e le cariche, ma dall'altro non si è fatta "sviare", per usare le parole del questore, Luigi Savina, dal tentativo di far sparpagliare le forze dell'ordine per poi approfittare di un varco verso il centro lasciato incustodito. L'obiettivo dei black-bloc, infatti, era di portare la devastazione in Duomo, o all'Expo Gate. Il primo confronto si è avuto in piazza Resistenza Partigiana, un varco chiuso perfino con alte reti di ferro, camioncini, molti agenti, e difeso con gli idranti. Poi in largo D'Ancona, dove i tafferugli sono durati a lungo, spostandosi verso Cadorna, nei pressi della basilica di Santa Maria delle Grazie - uno dei simboli di Milano - e poi Conciliazione. Due ore interminabili, che hanno lasciato dietro di sé decine di auto bruciate, barricate, gente spaventata, e molte persone con irritazioni alla gola per l'uso dei lacrimogeni. Alla fine il bilancio dei numeri è di 11 feriti tra le forze dell'ordine è ben più grave della ferita fisica lasciata lungo i marciapiedi.
Cittadini, forze dell'ordine e negozianti subito al lavoro per ripulire le vie devastate dai black bloc. Il Comune lancia l'iniziativa #nessunotocchimilano per domenica alle 16. La Procura: cinque arresti e sette persone fermate. L'accusa è di devastazione. Renzi: quattro teppistelli non rovineranno la festa. IL FOTORACCONTO DEGLI SCONTRI (Davide Re)
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