Seimila fette di pizza, oltre 700 antipasti di mozzarella e rustici, 650 panettoni, quattro lunghe tavolate e, per sedie, i banchi della chiesa. Ieri la cattedrale di Napoli si è trasformata in un grande salone per ospitare oltre seicento senza dimora e nuclei familiari senza reddito
Sul sagrato i forni per le pizze allestiti da Vincenzo Staiano, titolare di un ristorante tra Gragnano e Lettere (nella penisola sorrentina). Staiano è lo stesso pizzaiolo che ha preparato nella sala Paolo VI in Vaticano migliaia di pizze per i poveri arrivati in piazza san Pietro per la canonizzazione di madre Teresa di Calcutta
Nella navata centrale carrozzine, bambini, anziani
A servirli, il cardinale Crescenzio Sepe, insieme ai tanti volontari della Caritas diocesana che hanno accolto l’invito dell’arcivescovo a trascorrere una giornata di festa
«Si è scelta la cattedrale per rendere ancora più significativa questa iniziativa – spiega Sepe – perché Cristo è nella cattedrale quando celebriamo, ma c’è anche quando accogliamo i nostri fratelli bisognosi»
Così mentre l’arcivescovo serviva ai tavoli, in tanti gli si sono avvicinati: c’è Francesca che è alcolizzata e non riesce a vivere più in famiglia…
C'è Alfredo che gli canta una canzone...
C'è Antonio che gli racconta la sua storia di povertà: due bambini piccoli e nessun lavoro...
Al pranzo, oltre ai canti dei giovani guidati da don Federico Battaglia della pastorale giovanile, anche un ospite a sorpresa: il cantante napoletano Nino D’Angelo, che ha raccontato la sua storia: «Sono nato in una famiglia povera, era doveroso essere qui e portarvi la mia testimonianza»