Lunedì lei è sindaco di Milano, qual è il primo provvedimento da fare subito per la città... La nostra priorità è la sicurezza. Gli anziani devono sentirsi sicuri di salire sui mezzi pubblici e le donne devono sentirsi sicure di uscire da sole, a qualsiasi ora e in qualsiasi zona della città. Per questo il primo provvedimento sarà la reintroduzione del vigile di quartiere con funzioni di presidio del territorio. Un grande aiuto in questo senso lo fornisce poi la tecnologia: vogliamo mettere in rete le telecamere pubbliche e private di tutta la città, coordinando l’attività di prevenzione dei reati e aumentando la tempestività della risposta da parte delle forze dell’ordine. Infine incrementeremo la presenza di pattuglie notturne, che oggi sono solo 4: una cosa impensabile per una metropoli come Milano.
Stefano Parisi perché un milanese dovrebbe votare lei e non per il suo rivale Sala? Perché io sono dalla parte delle famiglie. Noi crediamo che il nucleo familiare sia il cuore pulsante della società e come tale debba essere tutelato dalla classe politica. Vogliamo una città dove nessuna coppia rinuncerà ad avere un figlio per mancanza di sostegni adeguati. Metteremo in pratica questa convinzione con politiche di incentivo alla natalità e di sostegno alla maternità, aumentando l’offerta di asili nido e promuovendo forme innovative di welfare aziendale. Ma non solo: pensiamo al ripristino dei campus estivi, alla creazione di 'Centri per la famiglia' e a un pass famiglia destinato alle famiglie numerose, che permetta loro di parcheggiare gratuitamente ovunque in città.
Ci dice quale punto nel suo programma può dare una nuova prospettiva a Milano? Tra i tanti, penso al coinvolgimento delle realtà del privato sociale, del volontariato e non profit. La giunta uscente ha massacrato di tasse e burocrazia chi offre gratuitamente e con spirito solidale i suoi servizi alla parte più bisognosa della città. Noi invece crediamo che chi aiuta il prossimo stia svolgendo di fatto un servizio pubblico: e per questo vada incentivato, facilitato e supportato in qualunque maniera.
Milano si caratterizza per una proposta educativa fortemente incentrata sulle scuole paritarie... Noi siamo per la libertà di scelta. L’amministrazione comunale uscente ha annullato i doverosi aiuti alle scuole dell’infanzia paritarie precedentemente previsti, mantenendo solo la possibilità di fruire della refezione scolastica. La mia visione è diversa e con la nuova amministrazione mirerò al rispetto del principio costituzionale di sussidiarietà e alla valorizzazione delle scuole paritarie.
Durante la campagna elettorale lei ha insistito molto sul voler modificare la macchina comunale, ci spiega come intende farlo per favorire riqualificazioni urbane e lavoro? Oggi per molti cittadini e imprese il Comune è soprattutto un problema: un sinonimo di inefficienza, lunghe code e trafile burocratiche. Bisogna semplificare la macchina e rendere il Comune un’opportunità per la città. Lo faremo in almeno tre modi. Il primo è la digitalizzazione di tutti i procedimenti: per snellire il lavoro dei funzionari, rendere trasparenti le pratiche e garantire il rispetto di tempi rapidi e certi. Il secondo è la revisione del Piano di governo del territorio: oggi, ad esempio, la riqualificazione di aree ed edifici abbandonati è disincentivata da costi esagerati e regole oscure. Noi vogliamo ribaltare il paradigma, favorendo la rigenerazione urbana, ambientale ed energetica. Infine c’è il tema del lavoro. Il lavoro si genera laddove c’è impresa, e per questo vogliamo un ecosistema che attragga investimenti più di qualunque altra città in Europa.
Al ballottaggio non ha fatto nessun apparentamento ma spesso e volentieri si è rivolto ai cinque stelle. Vede punti di contatto? Gli elettori del M5S chiedono un cambiamento: una politica diversa, più trasparente, che pensi alle esigenze concrete dei cittadini. Sono persone indipendenti, pertanto non credo sia corretto cercare di 'conquistare' i loro voti: mi limito a dire che a quelle istanze, che sono giuste, noi proviamo a dare una risposta con un programma di governo concreto e trasparente, improntato a una logica di forte cambiamento rispetto al passato.
L’accusano di avere una coalizione non omogenea, vista la presenza della Lega e di molte forze moderate. Cosa risponde a queste contestazioni, non sarebbero un problema queste differenze nell’Amministrazione della città? A me pare che il problema dell’omogeneità riguardi non noi, ma i nostri avversari. Beppe Sala non ha esitato ad imbarcare i radicali, autori di un esposto mai ritirato sulla sua ineleggibilità. Si vede che le posizioni dei radicali sui temi etici, sulla vita, sulla famiglia, come anche quelle liberiste in economia, non sono in contraddizione con altri esponenti della sua coalizione, Da noi ci sono punti di vista diversi, altrimenti ci sarebbe un solo partito, ma non contraddittori, e questa è una ricchezza. Non c’è chi ha ragione e chi ha torto: il nostro compito è dare risposte ai problemi della gente. A differenza del mio competitore, il nostro programma di governo è stato condiviso da tutte le forze della nostra coalizione. Questa è la nostra forza: toni e sensibilità politiche non omogenee sono il valore che ci ha permesso di arrivare a un programma concreto e vicino alle istanze di tutti i cittadini.