venerdì 30 giugno 2023
Un uomo ha perso un rene mentre invitava alla calma i genitori di alcuni piccoli calciatori durante una partita tra due squadre dell’oratorio di Seregno
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Il Csi ha premiato il papà finito in ospedale con un rene distrutto per avere cercato di sedare una rissa tra genitori su un campetto dell’oratorio. I fatti: all’oratorio di Seregno (Monza) domenica 18 giugno, durante un torneo fra squadre di bambini con meno di 9 anni, un dirigente della Polisportiva San Giovanni Paolo II vede che, dopo un innocuo fallo in campo, si scatena una rissa sugli spalti. Interviene per rasserenare gli animi e rimedia un calcio alla schiena che gli provoca lo spappolamento di un rene. Ricoverato in rianimazione a Desio, ora sta meglio. E un genitore dell’oratorio San Carlo di Muggiò è indagato per lesioni gravissime. Un fatto così grave interroga il Csi e gli stessi oratori di Seregno e di Muggiò.

Massimo Achini, presidente del Csi Milano a cui sono iscritte le due società, ha espresso solidarietà al genitore che, «intervenuto come dirigente per portare in tribuna il buon senso, si è ritrovato in ospedale a Desio con una prognosi riservata. Resta il suo esempio per tutti noi e per questo saremo contenti di premiarlo e abbracciarlo nel gran gala del Csi che ogni anno celebriamo a Milano». E ha poi aggiunto che «il brutto episodio di Seregno si inserisce in un contesto, dove su tutti i campi di gioco, le tensioni sono in crescita. Siamo in un contesto sociale complicato dal punto di vista educativo, anche per le conseguenze causate dall’isolamento del Covid. Come Csi dobbiamo evitare la prospettiva di tenere solo i giovani buoni e allontanare chi crea problemi. Dobbiamo sporcarci le mani con un impegno maggiore al passato. Solo così faremo educazione». Del resto, come è ben noto all’interno del Csi stesso, i responsabili delle tensioni sono genitori, dirigenti, allenatori, non i ragazzi, come confermano le squalifiche settimanali. «Insisteremo su corsi di formazione a tutti i livelli – ha confermato Achini – il motto per il futuro è “Mai più da sconosciuti, restiamo avversari, ma sempre amici”. Anche per questo, all’indomani della composizione dei gironi di tutti i campionati, invito allenatori, dirigenti e capitani a organizzare il “gironpizza” per meglio conoscersi prima dell’inizio della stagione, eliminando così steccati che si potrebbero creare nell’anno».

Una sfida raccolta subito da don Samuele Marelli, responsabile degli oratori di Seregno. «La tentazione, dopo casi simili – ha scritto in una lettera inviata ai genitori – è quella di prendere semplicemente le distanze dai comportamenti violenti di altri. Sia ben chiaro: ci sono delle responsabilità personali che andranno accertate e la giustizia farà il suo corso. Ma non si può pensare che tutto si esaurisca con una caccia all’uomo. Non si tratta di isolare i cattivi dal resto dei buoni. Neppure si deve cedere alla tentazione di pensare che esistano società sportive impeccabili e altre malate, così come genitori sempre corretti e altri delinquenti». Don Samuele chiama tutti ad una assunzione di responsabilità. «C’è davvero bisogno che tutti ci sentiamo chiamati in causa sul nostro modo di educare i ragazzi con lo sport. I fatti gravi di questi giorni non vengono purtroppo dal nulla ma costituiscono l’epilogo di un clima di cui tutti dobbiamo sentirci responsabili. Dobbiamo fare di più e meglio perché si comprenda che lo sport è uno strumento educativo e non può diventare un pretesto per la violenza».

Intanto i membri dei direttivi del Csi degli oratori di Seregno e Muggiò si sono ritrovati per esprimere solidarietà a chi è rimasto ferito e ribadito lo spirito di rispetto, collaborazione che caratterizza il rapporto fra le due società.

© riproduzione riservata

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