Un recente sbarco sulle coste greche - Reuters
Il bilancio ufficiale è di almeno 59 migranti morti a seguito del naufragio di un peschereccio. Si teme però che la conta delle vittime possa crescere col passare delle ore. Il fatto è avvenuto a sud della penisola del Peloponneso, come annunciato dalla guardia costiera greca, a 47 miglia nautiche da Pylos. Secondo le informazioni riportate dal sito di "Kathimerini", il peschereccio che si è ribaltato era lungo 30 metri e almeno 400 persone si trovavano a bordo. Finora sono stati tratti in salvo 104 profughi. Continuano da ore le ricerche dei dispersi.
L'autorità ellenica che è intervenuta ha confermato la presenza di "un gran numero di stranieri a bordo". Il peschereccio sarebbe stato avvistato da un aereo di Frontex e da due navi che passavano nella zona "senza che questo richiedesse assistenza", affermano sempre dalla Guardia Costiera greca.
La ricostruzione della dinamica è apparsa sin dalle prime ore molto complicata. Il mezzo sarebbe partito, stracarico di persone (c'è chi ipotizza addirittura 600-700 migranti a bordo) da Tobruk, nella Cirenaica libica, da giorni al centro di partenze a ripetizione verso l'Europa. Dopo poche ore di navigazione, a causa del maltempo, avrebbe deviato verso Est, avvicinandosi alla penisola ellenica. Nella serata di ieri una barca della Guardia Costiera si sarebbe infatti avvicinata per dare cibo, con gli stranieri - sostengono le autorità locali - "che hanno rifiutato qualsiasi tipo di aiuto" esprimendo "il desiderio di proseguire il viaggio fino in Italia". La Guardia Costiera è rimasta nelle vicinanze e quando "alle prime luci del giorno, il peschereccio si è rovesciato ed è affondato" è scattata, riferiscono le autorità greche, "un'ampia operazione di ricerca e soccorso".