Manifestazione di protesta contro le morti in mare davanti al consolato della Grecia a Napoli - ANSA
Ancora un naufragio al largo di Lampedusa. Un barchino di circa 6 metri è affondato durante la notte in area Sar: 44 migranti, fra cui 6 donne, sono stati tratti in salvo da una mototevedetta della Guardia costiera ma a bordo, secondo i superstiti, ci sarebbero state altre tre persone che al momento risultano disperse. I migranti soccorsi sono stati portati al molo Favarolo di Lampedusa. Tra loro anche una donna in avanzato stato di gravidanza, trasferita subito al Poliambulatorio.
I passeggeri avrebbero pagato circa 3mila dinari libici per partire da Sfax, in Tunisia, e arrivare in Italia. A raccontarlo sono stati alcune delle persone soccorse. I migranti sarebbero originari del Burkina Faso, Camerun, Gambia, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Algeria.
Oltre ai 44 naufraghi, salvati in area Sar dai militari della Guardia costiera, a Lampedusa sono sbarcati altri 38 migranti, fra cui una donna. Ieri, fino a tarda notte, sull'isola c'erano stati 14 sbarchi con un totale di 564 persone.
Anche i due gruppi di migranti giunti all'alba sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono, al momento, 620 ospiti. Ieri, con i due traghetti di linea per Porto Empedocle e la nave Dattilo che ha fatto rotta verso Reggio Calabria, sono stati trasferiti circa mille migranti. Per la tarda mattinata, su disposizione della Prefettura di Agrigento, altri 200 verranno imbarcati sulla motonave Galaxy che giungerà in serata a Porto Empedocle.
Un'altra barca a rischio sulla rotta atlantica con 59 migranti a bordo, partita da Agadir, città costiera del Marocco. Riferiscono, afferma Alarm Phone, che ci sono tre morti e che e' entrata acqua nello scafo: "Le autorità sono allertate, ma la Marina reale non e' stata raggiungibile tutta la notte. Serve un soccorso immediato".
Naufragio in Grecia: confermata la scomparsa di 130 pachistani. Recuperato un altro corpo
Il corpo di un altro migrante è stato recuperato dalla Guardia costiera ellenica nella serata di ieri, a largo del Peloponneso dove il 14 giugno scorso è naufragato un peschereccio con a bordo circa 750 migranti. Il bilancio ufficiale delle vittime sale così a 82. Il corpo è stato trasferito nella città portuale di Kalamata.
È stata confermata la scomparsa di almeno 130 migranti provenienti dal Pakistan nel tragico naufragio in Grecia della scorsa settimana. Secondo stime non ufficiali, c'erano circa 300 pakistani sull'imbarcazione affondata al largo della Grecia. Ma solo le famiglie di 130 migranti che mancano all'appello si sono rivolte alla Pakistan's Federal Investigation Agency (Fia) segnalando la scomparsa dei propri congiunti nel naufragio. La maggior parte dei migranti di cui si sono perse le tracce proveniva dalle province occidentali del Punjab e dal Kashmir sotto amministrazione pakistana. La Fia ha proceduto al prelievo di 80 campioni di dna dai parenti dei migranti dispersi, in un processo di raccolta dei saggi biologici ancora in corso. I parenti dei migranti scomparsi in mare hanno registrato 31 denunce contro trafficanti di esseri umani. Finora 18 trafficanti di esseri umani sono stati arrestati in varie parti del paese mentre altri 15 sono stati identificati.
Giovedì veglia di preghiera a Roma della Comunità di Sant'Egidio
Veglia di preghiera giovedì a Roma nella quale verranno ricordate le 65mila persone morte dal 1990 a oggi nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte. Ad organizzarla, Sant'Egidio insieme alle altre associazioni impegnate nell'accoglienza e nell'integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi (Associazione Centro Astalli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Scalabrini Migration International Network, ACLI, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ACSE). La veglia si svolgerà nella basilica di Santa Maria in Trastevere e in piazza, domani dalle 18.30 e sarà presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana. Verranno ricordati alcuni nomi di chi è scomparso e accese candele in loro memoria. Nella basilica e in piazza, attraverso un maxischermo, parteciperanno numerosi immigrati di diversa origine, alcuni dei quali venuti in Italia con i corridoi umanitari, e saranno presenti anche familiari e amici di chi ha perso la vita in mare.