«Stiamo sbagliando qualcosa, a livello politico ma anche umano. Stiamo perdendo una grande occasione di accoglienza, bontà e comprensione». Luca Pigozzi, il medico di Medici senza frontiere a bordo della nave Ocean Viking non nasconde la profonda amarezza per quanto sta succedendo. Quando ha registrato questa testimonianza a bordo della nave Ong ancora in attesa di un porto non sapeva che quella donna, incinta alla 40esima settimana, evacuata ieri d’urgenza, stamattina ha partorito il suo bimbo.
“Quando penso a lei penso alle mie amiche, alle mie conoscenti, quando sono incinte sono al centro dell’attenzione di tutti – racconta – e vivono questo momento, il più bello della vita, in modo speciale».
Un periodo speciale che non è stato vissuto dalla migrante sbarcata in fretta e furia, col pancione, a bordo della barella e tirata su col verricello. «“All’inzio della sua gravidanza era in Libia in detenzione in un ambiente terribile e disumano e verso la fine della sua gravidanza è dovuta fuggire ha dovuto affrontare il viaggio attraverso il mare e pertanto ha dovuto affrontare ulteriori pericoli. Se penso a questo paragone come viene vissuta questa gravidanza da noi e quello che ha passato questa donna penso che ci sia qualcosa di ingiusto. Il diritto di questa donna era quello di potersi godere questi mesi in maniera umana e migliore. Stiamo sbagliando qualcosa. Gli Stati Ue non stanno davvero intervenendo al fine di garantire che queste persone vengano tolte dal pericolo. Ma anche come esseri umani stiamo sbagliando qualcosa: ci troviamo di fronte a persone che hanno i nostri stessi bisogni. Sono persone che si stanno spostando, stanno fuggendo da luoghi orribili e non siamo in grado di comprendere i loro bisogni che sono quelli di trovare salvezza e un porto sicuro. Stiamo perdendo una grande occasione a livello umano, una grande occasione di accoglienza, bontà e di comprensione».