lunedì 6 febbraio 2017
Gli ermellini rispondono ai tribunali: il loro caso non va confuso con quelle dei minori in stato di abbandono, e indirizzato all'iter di adozione. «Per loro subito tutela umanitaria»
Il richiamo della Cassazione: «Subito un tutor»
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Per assistere i minori stranieri soli sbarcati sulle nostre coste è necessario che il Tribunale più vicino al luogo dello sbarco nomini subito un tutore che li assista nelle pratiche per la richiesta di protezione internazionale e il rilascio del permesso di soggiorno, applicando le norme sull’accoglienza dell’agosto 2015 e non quelle sull’adozione – di competenza dei tribunali dei minorenni – perché non si tratta di minori in stato di «abbandono». Lo ha ribadito la Cassazione nella sentenza 1835 della Sesta sezione civile che si occupa proprio di minori stranieri non accompagnati.

Nel verdetto, i supremi giudici hanno dato precise indicazioni al Tribunale di Marsala che voleva “liberarsi” del carico di lavoro dei minori sbarcati cedendolo al tribunale dei minorenni. Per loro, spiega la Cassazione dando alla parte più debole del popolo dei migranti un canale di assistenza rapida, «la risposta deve essere quella della tutela umanitaria» e deve essere data «nel più breve tempo possibile».

Attualmente la legge sui minori non accompagnati, che dovrebbe razionalizzare tutto il sistema d'accoglienza dei più piccoli e stabilire tempi certi (e rapidissimi) per la loro presa in carica, aspetta d'essere approvata al Senato. Un iter che dovrebbe essere velocizzato dopo l'ultimo richiamo arrivato all'Italia dal Consiglio d'Europa circa la scarsa tutela dei minori e delle donne fra i migranti.

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