È la fine di un'odissea: la nave Aquarius può finalmente raggiungere la sua base di Marsiglia, ma senza neanche un migrante a bordo. Al termine di un'altra giornata di polemiche e di trattative diplomatiche, Emmanuel Macron è riuscito a strappare quella "soluzione europea" invocata dal governo francese dopo essersi opposto alla richiesta rivoltagli lunedì da Sos Méditerranée di far sbarcare (eccezionalmente) l'Aquarius a Marsiglia con gli oltre cinquanta migranti salvati nei giorni scorsi di fronte alle coste libiche.
La soluzione annunciata in serata è un complesso esercizio di equilibrismo diplomatico: i 58 migranti, tra cui 16 minori e uno non accompagnato, prevalentemente famiglie che vengono da Siria, Libia e Palestina, verranno sbarcati in acque internazionali per evitare che l'Aquarius venga bloccata per il nodo legato alla revoca della bandiera panamense, trasferiti a Malta su mezzi messi a disposizione da La Valletta e ripartiti in quattro Paesi Ue: la Francia si è impegnata ad accoglierne 18, Germania e Spagna rispettivamente 15, il Portogallo 10.
La stessa Ue nel pomeriggio si era sfilata, dicendo che la nave Aquarius "è una nave senza bandiera europea, e ha operato in un'area di ricerca e salvataggio libica", perciò "non impegna la responsabilità europea". Intanto dalla nave, che la ong Medici senza Frontiere aveva lanciato l'allarme meteo: "Le condizioni meteo peggiorano e nelle prossime si attende mare con onde fino a 5 metri. Serve un porto sicuro".
"L'approccio disumano dell'attuale governo italiano ai rifugiati e migranti ha toccato ancora una
volta il fondo" ha denunciato la direttrice di Human Rights Watch per l'Europa e l'Asia centrale, Judith Sunderland, in un articolo sulla vicenda Aquarius e le presunte pressioni del governo italiana su Panama per impedire alla nave di utilizzare la sua bandiera.
Alessandro, soccorritore di @SOSMedItalia, ci aggiorna sulla situazione a bordo della nave #Aquarius.#TogetherForRescue #HumanityAtSea pic.twitter.com/auJ991peGo
UNA NUOVA DISPUTA SULL'ATTRACCO DELLA NAVE AQUARIUS
Dall'inizio della crisi scatenata quest'estate dalla chiusura dei porti italiani ai migranti la Francia non ha mai accettato di far sbarcare navi umanitarie, sostenendo che in virtù del diritto marittimo i naufraghi devono essere sbarcati nel "porto sicuro" più vicino. "Come abbiamo fatto più volte nel corso degli ultimi mesi, cerchiamo una soluzione europea in base al principio del porto sicuro più vicino", aveva fatto sapere un portavoce dell'Eliseo lasciando presagire una probabile altra disputa sulla nave. E il "no" all'attracco nel porto di Marsiglia lo aveva ribadito anche il ministro dell'Economia Bruno Le Maire.
Intanto le autorità marittime di Panama hanno annunciato sabato 22 settembre di avere revocato l’iscrizione della nave Aquarius dal proprio registro navale, impedendole di continuare a svolgere le attività di soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale. Aquarius, che è gestita dalle ong Medici senza Frontiere e SOS Mediterranée, era rimasta l’unica nave privata a soccorrere i migranti nel tratto di mare tra Italia e Libia, dopo la decisione di agosto della ong spagnola Proactiva Open Arms di spostare le proprie operazioni tra Spagna e Marocco, nel Mediterraneo occidentale.
PANAMA HA REVOCATO L'ISCRIZIONE AL REGISTRO NAVALE PANAMENSE ALLA NAVE DELLA ONG
Aquarius non potrà continuare a navigare fino a che non troverà un altro paese disposto a iscriverla nei propri registri navali.
Secondo Medici senza Frontiere e SOS Mediterranée, la decisione delle autorità marittime di Panama sarebbe stata pesantemente condizionata dalle pressioni del governo italiano. Le due ong sostengono che le autorità panamensi avrebbero descritto la nave Aquarius come un «problema politico» per il governo del paese, e dicono che l’Italia avrebbe fatto pressioni affinché venissero prese «azioni immediate» contro di loro. Il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha negato le accuse e ha detto di non avere fatto alcuna pressione sulle autorità di Panama.
Aquarius operava nel Mediterraneo centrale dal febbraio 2016. Fino ad agosto di quest’anno aveva battuto bandiera di Gibilterra, ma i permessi le erano stati tolti dopo una controversia legata alle sue attività in mare: aveva ripreso le operazioni in mare dopo essere stata inserita nei registri navali di Panama.