venerdì 14 luglio 2017
Messinese, barricate di sindaco e cittadini. Allarme per i 203 minori non accompagnati sbarcati a Corigliano Calabro: per loro non c'è più posto. In due giorni 7mila sbarchi.
7mila sbarchi. Tensioni per hotspot e redistribuzione. Barricate a Messina
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Oltre 7mila persone sono sbarcate nei porti di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania tra venerdì e sabato. I porti di approdo e i relativi Comuni che si preparano per la prima accoglienza sono sempre gli stessi. Venerdì a Catania, 1.428 sono stati sbarcati dalla nave "Diciotti" della Guardia Costiera. A Salerno è attraccata la nave "Vos Prudence" di Medici Senza Frontiere con a bordo 935 migranti. Di questi, 793 sono uomini, 125 donne di cui sette in gravidanza, 14 minori e 2 neonati. A Vibo Valentia è giunta la nave "Vos Hestia" di Save the Children con altri 550 migranti. Nel primo pomeriggio di venerdì è arrivata al porto di Crotone una nave norvegese con a bordo 1.200 migranti, la "Olympic commander", che fa parte del dispositivo internazionale Frontex.

A Brindisi c’era anche il neonato venuto alla luce durante la traversata in mare aperto fra gli 860 migranti sbarcati dalla nave Aquarius dell’organizzazione umanitaria Sos Mediterranee. A bordo in tutto 120 minori. Il neonato, che è stato chiamato Cristo, è in buone condizioni di salute. Quello di Brindisi è il secondo grande sbarco in Puglia: sabato a Bari sono sbarcati 620 migranti, a bordo della nave militare britannica Echo (4 le donne incinte e 19 minori).


A Corigliano Calabro sono sbarcate 923 persone (14 donne incinta e 203 minori), soccorse dalla nave militare tedesca Rhein. Il vero allarme riguarda proprio i minori non accompagnati. Sia il sindaco della città, Giuseppe Geraci, che le autorità locali hanno evidenziato "la grave situazione che si registra nelle strutture per l'accoglienza dei minori non accompagnati". "È davvero una tragedia - ha detto il primo cittadino - non sappiamo dove mettere questi minori, dal momento che sia il palazzetto dello sport che la scuola sono saturi".

I migranti sbarcati saranno registrati, visitati e distribuiti sul territorio nazionale. Da Brindisi, ad esempio, si sa già che 50 stranieri saranno dislocati in tre province del Nord: a Pordenone, Gorizia e Trieste. Con gli sbarchi, ovviamente, si è di nuovo accesa la polemica politica. C’è chi già pensa di chiudere le porte, dopo questa ultima ondata di arrivi, come i Comuni di Civitavecchia (che non vuole un hotspot permanente sul suo territorio) o Pordenone (che ha già detto no a una struttura della Croce Rossa per l’accoglienza dei migranti) o ancora Chieti (che si è rifiutata di accogliere i 50 profughi inviati dal prefetto).

La Liguria, tramite il suo assessore, ha messo le mani avanti e ha già detto che i «porti liguri devono tornare ad essere fonte di reddito e di occupazione», pertanto saranno chiusi agli arrivi «di nuovi poveri». E c’è chi invece protesta con gli altri Stati europei perché altri hanno chiuso e alzato muri. Come il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ieri in missione a Ventimiglia, la città ligure di confine che da ormai due anni vive l’emergenza dei migranti in transito. Il rappresentante del Movimento Cinque stelle ha puntato il dito contro la chiusura della Francia. In particolare contro i respingimenti dei minori. «Abbiamo informazioni da più parti che la Francia ci sta rimandando indietro anche minori – ha detto Di Maio da Ventimiglia –. Se la notizia fosse confermata sarebbe gravissima, perché costituirebbe una grave violazione dei diritti dell’infanzia. All’Ue chiediamo dunque di parlare meno e di aprire un’indagine sulla natura dei respingimenti della Francia verso l’Italia, verificando se davvero Parigi ci riporta indietro anche minori».

La protesta più serrata nel Messinese. Il prefetto di Messina Francesca Ferrandino ha inviato trenta immigrati minorenni non accompagnati nel piccolo Comune di Castell’Umberto in provincia di Messina ma il sindaco Vincenzo Lionetto Civa insorge e denuncia che tutto sarebbe avvenuto a sua insaputa e la struttura che ospita i ragazzi risulta da anni inagibile. I cittadini guidati dal sindaco hanno organizzato barricate attorno all'albergo ed hanno fermato il gruppo elettrogeno destinato all'hotel che non ha più allaccio all'energia elettrica.

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