martedì 11 febbraio 2020
L'imbarcazione Aita Mari porta a termine un soccorso ed è in attesa di un porto sicuro di approdo. A Lampedusa intervento di salvataggio della Guardia costiera italiana confermato solo nelle prime ore
Il giallo dei 91 naufraghi. Recuperati dalle forze maltesi
COMMENTA E CONDIVIDI

Venti naufraghi sono stati salvati nella notte - a distanza di 72 ore dalla richiesta di soccorso - dalla Guardia Costiera italiana che ha confermato il suo intervento solo questa mattina.




Nelle ultime 72 ore la nave di soccorso Aita Mari è stata l'unica imbarcazione umanitaria a pattugliare le acque del Mediterraneo centrale e ha portato in salvo, in due differenti interventi, 153 naufraghi che ora sono a bordo in attesa di un porto sicuro di approdo.

Sulle altre 91 persone disperse nel Mediterraneo centrale da domenica 9 febbraio si sono rincorse nelle ultime ore informazioni frammentarie e non verificate.

Nelle prime ore di domenica Alarm Phone, il call center telefonico degli attivisti di WatchMed che rilancia via Twitter le richieste di aiuto che arrivano direttamente dalle imbarcazioni in difficoltà, ha fatto sapere che 91 persone si trovavano a bordo di un'imbarcazione in avaria: "Novantuno persone fuggite dalla Libia in grave pericolo! – è il primo messaggio di allarme diffuso da Alarm Phone – Le persone a bordo ci hanno detto che stanno imbarcando acqua e che qualcuno è già caduto a mare". L’imbarcazione si trovava, stando a quanto riportato da Alarm Phone a poche miglia dalle acque territoriali libiche dinnanzi le coste comprese tra la capitale Tripoli e la città di Al Khums.



A distanza di quasi 72 ore le informazioni riguardo ai 91 naufraghi erano ancora difficili da verificare. Una fonte non verificata aveva riportato su Twitter che una barca sarebbe affondata con a bordo una novantina di persone. Mentre l'Oim, l'agenzia dell'Onu che si occupa di migrazioni ha riportato la notizia che 81 persone nella notte tra lunedì e martedì, sono stati riportati a Tripoli dalla Guardia costiera libica. Tra loro anche 18 donne e 4 bambini.

Non si tratterebbero comunque delle stesse 91 persone per cui aveva dato l'allarme ancora domenica 9 febbraio Alarm Phone. Che, secondo quanto riportato dal giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura questa mattina, sono state intercettate dalla P62 AFM Malta dentro la SAR maltese: sulla scena presente anche una motovedetta libica che stava operando al di fuori della propria area di search and rescue e la cui presenza avrebbe spinto alcune persone a buttarsi in mare prima di essere soccorse e portate in salvo dalla motovedetta maltese verso il cosiddetto place of safety della Valletta.
Intanto sull'Aita Mari restano i 153 naufraghi in attesa di ricevere indicazioni per porto sicuro di approdo.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: