Quello dei controlli antimafia nella gestione dei centri di accoglienza dei migranti "è un argomento delicatissimo", secondo il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone. "La vicenda del Cara di Capo Rizzuto purtroppo è uno dei casi in cui c'è questa presenza delle organizzazioni mafiose ed è destinato a ripetersi" denuncia il numero uno dell'anticorrusione davanti alla Commissione migranti del Senato.
Cantone ha annunciato che sarà valutato l'eventuale commissariamento del Cara di Crotone. "Emerge un quadro inquietante - ha sottolineato - l'appalto era fatto anche bene ma la lunghezza già di per sè avrebbe dovuto destare perplessità. Bene ha fatto il ministro Minniti a disporre un'ispezione".
Secondo Cantone, per diversi motivi, i centri accoglienza "è uno di quei settori sensibili che interessano le organizzazioni mafiose, soprattutto quelle che operano in certi territori". Il quadro che traccia Cantone è inquietante: "Ci sono in gioco tantissimi posti di lavoro, tutta una serie di servizi, come le pulizie e la ristorazione, nei quali la presenza delle organizzazioni mafiose in certe realtà è assolutamente scontata".
Da qui la necessità di fare intervenire prima le interdittive antimafia e "di farlo in tempi debiti" e utilizzare, ad esempio, un albo dei fornitori "seri", all'interno delle Prefetture, con i sistemi della white-list. "È difficilissimo - ammette - ma si possono fare".
Il presidente dell'Anac davanti alla Commissione migranti denuncia "il quadro inquietante" emerso dalle indagini sul Cara di Crotone e ammette che "il caso è destinato a ripetersi"
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