"La violenza sulle donne è ancora una piaga nella nostra società, che si ritiene moderna, e va contrastata con tutte le energie di cui disponiamo e con la severità di cui siamo capaci, senza mai cedere all'egoismo dell'indifferenza". Sergio Mattarella lancia il suo richiamo, durante le celebrazioni della Giornata internazionale della donna, contro le violenze "fisiche o morali" che colpiscono le donne anche quando sono al lavoro, perchè quando c'è violenza "non c'è libertà". Le donne italiane "rappresentano il
cuore, il volto, la struttura portante dell'Italia. Le loro
speranze, i loro progetti, le loro sofferenze animano il
tessuto sociale del nostro Paese" ha detto il presidente della Repubblicae.
Il Capo dello Stato ricorda che con la celebrazione di oggi
si apre "la celebrazione dei settant'anni della Repubblica.
Anniversario che coincide col primo voto espresso dalle donne.
E, come abbiamo visto, non si tratta soltanto di una
coincidenza temporale".
"L'astensionismo è una ferita che
nessuno può permettersi di trascurare: la partecipazione
politica dei cittadini oggi si è ridotta, e purtroppo questo
avviene di più tra le donne" ha detto ancora Mattarella. "Settant'anni fa,
il primo voto femminile e donne, nel '46, parteciparono in
massa e "questo comportamento va letto, oggi, come un messaggio
alle giovani e ai giovani di oggi: dopo tanta fatica per
conquistarlo non bisogna dissipare o accantonare il diritto al
voto".
"La parità tra uomini e donne non può
più essere una conquista, ma deve diventare nelle nostre
coscienze una nuova responsabilità individuale e collettiva".
Così il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini,
intervenendo alla cerimonia per la Festa della donna al
Quirinale.