Arrivo a Lampedusa
Ancora una tragedia dell'immigrazione nel Mediterraneo. I corpi di 14 migranti sono stati rinvenuti al largo delle coste tunisine nelle ultime 24 ore, ha reso noto la difesa civile di Tunisi. Le vittime recuperate si aggiungono alle oltre 200 registrate nelle ultime settimane fra i migranti che tentavano di raggiungere l'Europa.
Sono soprattutto barconi, stracarichi di migranti, a volte anche più di cento. Una modalità diversa di attraversare il Mediterraneo, rispetto ai piccoli e pericolosi barchini che partono dalla Tunisia e che hanno riempito le pagine di cronaca degli ultimi dieci giorni. Più della metà, dei 1.326 migranti arrivati nelle ultime ore a Lampedusa, sono partiti con 7 barconi dalla Libia: da Zuara, Sabrathra, Tripoli e Tagiura. Le prime avvisaglie del fatto che anche il fronte libico delle partenze illegali si fosse riaperto si erano avute lo scorso 28 aprile, quando con tre barconi sono giunti in 256. Domenica la conferma. E non soltanto perché i migranti soccorsi hanno dichiarato di essere partiti dalla Libia, ma anche per il tipo di natante usato per le traversate. Se dalla Tunisia i migranti salpano con un piccoli barchini di metallo (6 o 7 metri) elettrosaldato che faticano a stare a galla, e su ogni natante vengono imbarcati al massimo una cinquantina di persone, dalla Libia si parte con barconi di legno di almeno 10 o 12 metri sui quali vengono sistemati, come dimostrato dagli sbarchi di ieri, fino ad un massimo di 130 persone. Cambiano inoltre le nazionalità: dalla Libia partono più egiziani, marocchini, siriani, etiopi e palestinesi. Dalla Tunisia invece salpano più persone originarie di Costa d'Avorio, Ghana, Gambia, Mali e Sudan. All'hotspot di contrada Imbriacola intanto dove le presenze sono salite a 1.694 a fronte di poco meno di 400 posti, sono iniziate le operazioni di trasferimento.
In 55 sbarcano a Roccella Jonica e in 32 scappano: sono iraniani e iracheni che vogliono raggiungere il Nord Europa
Sono 55 i migranti sbarcati nel corso della notte, dopo essere stati soccorsi dalla Guardia Costiera, a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Fra i migranti, di varie nazionalità ma provenienti in particolare da Siria e Afghanistan, anche donne e bambini. In 32 in particolare hanno fatto perdere subito le loro tracce: si tratta perlopiù di cittadini iraniani e iracheni che vogliono raggiungere il Nord Europa per ricongiungersi con i familiari. I 23 identificati sono stati collocati temporaneamente nella tensostruttura gestita dai volontari della Croce Rossa e dalla Protezione Civile.
Italia-Francia, il sindaco di Ventimiglia: la Francia è completamente chiusa
"Dal nostro punto di vista la pressione non è significativamente aumentata Il vero problema – ammette il vescovo Antonio Suetta - per quello che ci riguarda a Ventimiglia è proprio l'attitudine della Francia che è completamente chiusa al passaggio dei migranti, quindi è inevitabile che si crei un ammassamento di persone che naturalmente non sono lì per rimanere a Ventimiglia, ma sono lì per cercare di transitare".