Giulia Tramontano, la giovane uccisa a Senago, in giugno, al settimo mese di gravidanza - Fotogramma
Riconoscere il reato di duplice omicidio in caso di assassinio di una donna in gravidanza: è l’obiettivo di una mozione della Lega votata dal Consiglio regionale della Lombardia per impegnare il governo a realizzare un intervento normativo in tal senso. Un testo che arriva anche dopo «l’efferato omicidio» di Senago, nel Milanese, di qualche mese fa, quando la 29enne Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, fu uccisa a coltellate dal fidanzato. Le opposizioni si sono astenute: «È stato un segnale di protesta spiega il consigliere regionale di Avs, Onorio Rosati avevamo chiesto il ritiro di questa mozione perché ne contestiamo il contenuto. È una mozione fatta in una regione dove il diritto alla 194 viene sistematicamente negato alle donne e dove si stanno tagliando i soldi per i finanziamenti per i centri di antiviolenza». «Usano la legge 194 per opporsi a una mozione che in realtà significa tutt’altro, ossia dare il giusto peso a un atto così abominevole come uccidere una donna, oltretutto incinta», replica la leghista Alessandra Capellari, firmataria della mozione. Il gruppo del Pd non ha partecipato al voto «perché la mozione è superficiale, omissiva, in contraddizione con le norme e pericolosamente propagandistica commenta la consigliera dem Paola Bocci -. Piuttosto è urgente introdurre il reato di femminicidio, a cui la mozione non fa alcun cenno». Per la consigliera del M5s Lombardia Paola Pizzighini «anche il Movimento ha preferito non esprimere un voto perché come sempre gli atti politici che arrivano da questa maggioranza in Aula sottintendono pericoli sui diritti».
A Giulia Tramontano il Comune di Milano ha deliberato di assegnare il 7 dicembre l'Ambrogino alla memoria, la massima benemerenza civica