sabato 29 dicembre 2012
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​«Nessuno di noi vuole entrare in quest’avventura da solo, perché siamo consapevoli che essa è possibile anche perché condivisa da una parte del centrodestra». Ora per Alfredo Mantovano, deputato del Pdl, ex magistrato ed ex sottosegretario all’Interno, si tratta di capire con quale strumento concretizzare la «diffusa, maggioritaria condivisione» all’agenda Monti nel territorio.Cosa ha ulteriormente convinto lei?Il chiamare all’adesione non sulla base dell’appello alla bandiera, pur importante, e alla collocazione di schieramento, ma alla condivisione dei contenuti.La famosa agenda Monti.Che non è un libro sacro. Può essere approfondita, integrata. Per me ci sono punti che vanno sviluppati.Quali?Per la mia sensibilità ci vuole qualcosa in più in materia di sicurezza, qualche accenno ai temi dell’immigrazione e dell’integrazione. E, anche se sul punto c’è una pagina, qualcosa in più sul contrasto alla criminalità mafiosa.Come attrarre su questa proposta chi ha votato Pdl?Intanto io vedo una continuità non solo con quanto ha fatto l’attuale governo, ma anche con la sostanza di quanto fatto da quello precedente: fiscal compact, riduzione dei costi della politica. Noi lo abbiamo anche appoggiato e gradirei capire dove c’è stato il corto circuito che ha portato alla revoca della fiducia.Ma ora Monti è in campo e chiede apporti. Cosa può venire da voi, in termini di classe dirigente e di elettorato?Anche da questo punto di vista se si sta al dato di contenuto, il problema non c’è. Il 16 dicembre di quest’anno, appena dieci giorni fa, c’è stata la manifestazione di "Italia popolare" con diversi big del partito, Alfano compreso. Con lo scopo di costruire un’ampia area alternativa alla sinistra e con Monti candidato premier.Ma oggi Alfano è compatto con Berlusconi contro Monti.Sono passati pochi giorni e devo essermi perso qualche battuta intermedia, per capire come mai il potenziale leader è diventato un professore che non capisce niente di economia.Alla Camera nella federazione di liste per Monti ce ne sarà una vostra?Dobbiamo vedere. Sia pure in tempi rapidissimi si sta facendo un lavoro non semplice. La realtà è che non solo pochi parlamentari, ma tanti amministratori sul territorio condividono la sostanza dell’Agenda per l’Italia. L’ho verificato girando la Puglia.Intanto Monti si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, non solo ai cattolici. E definisce il perimetro dei temi etici nella coscienza, nel Parlamento e nella dignità della persona.Per me è musica sentire che i temi etici hanno un valore pari, se non superiore a quelli dell’economia. Significa che non stiamo puntando a una riedizione del governo tecnico. La sottolineatura sul Parlamento chiama a un duplice impegno. Di chi sarà nelle Aule e dell’elettorato, che dovrà scegliere - nei limiti della legge elettorale - uomini e forze che si mostrano sensibili a questi temi.
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