Sarebbe stato colpito frontalmente con un proiettile al cuore, mentre si trovava sulle scale esterne dell'abitazione e non era ancora entrato dentro casa, il giovane ladro ucciso da un pensionato, Francesco Sicignano, 65 anni, a Vaprio d'Adda (Milano). E il proiettile, avrebbe avuto una traiettoria dall'alto verso il basso, compatibile, per esempio, con un colpo sparato dalla cima delle scale verso i gradini in basso. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili e dal pm Antonio Pastore. Aveva ventidue anni ed era albanese. Arrivato in Italia nel 2012 e con numerosi precedenti penali, era stato espulso nel 2013. In casa del pensionato non ci sarebbe alcuna traccia di sangue e sarebbe stato trovato solo un proiettile inesploso.
È stato ascoltato stamattina dal pm di Milano Antonio Pastore, Francesco Sigignano. Inizialmente era indagato per eccesso colposo in legittima difesa.L'uomo, ora indagato per omicidio volontario, si è presentato in Procura accompagnato dal figlio e dal suo difensore. L'uomo è indagato per omicidio volontario, e la sua vita è piombata in un incubo. "Non volevo che morisse, non volevo", ha ripetuto ieri più volte, sconvolto e frastornato. A chiamare i carabinieri, all'1.15, è stata una vicina, che ha visto due o tre persone scavalcare, appunto, la recinzione della villetta a fianco. Quando i militari sono arrivati sul posto si era appena consumata la tragedia: il padrone di casa ha raccontato che, svegliato dai rumori, ha preso la sua pistola (una calibro 38 semiautomatica, regolarmente detenuta), si è alzato e si è trovato davanti nel buio una figura con una torcia in mano (e una torcia accesa in casa è stata affettivamente trovata dai carabinieri). Contro quella figura ha sparato un colpo. Poi ne ha sparato ancora uno, o forse due, in aria, vedendo in giardino altre ombre fuggire. Quindi, rientrando, ha trovato il corpo a terra del primo ladro, e ha chiamato 118. Ma le indagini sembrerebbero sconfessare questa ricostruzione: il ladro sarebbe infatti stato ucciso sulle scale. Francesco Sigignano abita nella palazzina con la moglie, che dormiva con lui al terzo piano, il figlio e la nuora, che dormivano al primo. "Da agosto ad oggi, che io sappia, i ladri sono entrati da lui quattro volte - dichiara una vicina - Sono brave persone, lui aveva da poco perso la madre e in casa ci sono dei bambini. Anche io avrei sparato". Alle 18 davanti a casa dell'uomo si è raccolta la gente del paese per una fiaccolata. Il figlio si è limitato a dire "stiamo tutti bene". Domani la Lega torna in piazza. "La Lega sta con chi si difende: dopo i fatti di Vaprio d'Adda il Carroccio non ha dubbi e sa da che parte schierarsi. Domani parte una grande mobilitazione: contemporaneamente, in tutte le regioni del Nord, dalle 17.30 militanti ma anche cittadini si raduneranno davanti ai principali tribunali": così una nota della Lega. Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini sarà davanti al tribunale di Milano. "Malgrado le tragiche conseguenze mi sento vicino a Francesco Sicignano che dovrebbe essere compreso e difeso nelle sue ragioni. Da Vaprio D'Adda a Milano la richiesta dei cittadini è la stessa: a noi chi ci difende? Una domanda di sicurezza che non ha colori politici ma chiede soluzioni, subito". Così Corrado Passera, candidato sindaco di Milano, commenta l'episodio di Vaprio D'Adda sulla sua pagina Facebook. "La Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato che, per legittima difesa, ha sparato al ladro romeno entrato in casa sua" rilancia su Twitter il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.