Un momento dell'incontro - Ministero della Cultura
Una riunione di coordinamento con partner istituzionali e operatori dell'industria culturale e creativa italiana per inaugurare la stagione di confronto sulle misure mirate alla crescita della filiera disposte dal ministero della Cultura e introdotte dalla legge sul Made in Italy. L'incontro si è svolto questa mattina al Collegio Romano su iniziativa della sottosegretaria Lucia Borgonzoni, che ne ha così spiegato obiettivi e prossimi sviluppi: «L'incontro di oggi rappresenta un momento storico per le imprese culturali e creative. Per rendere ancora più incisiva la nostra azione a favore del settore serviva un'adeguata cornice legislativa. Abbiamo mantenuto la promessa e disegnato ex novo un impianto di norme pensate per rafforzare ulteriormente il valore della filiera, visto il ruolo da protagonista che ricopre per l'economia del Paese. Le prossime settimane saranno cruciali: con la scrittura dei decreti, entreremo infatti nel dettaglio dell'articolazione dei nuovi strumenti introdotti dalla legge. Per renderli quanto più efficaci possibile, ho ritenuto opportuno in questa fase più che mai giocare di squadra e mettere a sistema esperienze e competenze. Il giusto metodo per accrescere la centralità nel nostro Paese e nel panorama internazionale di un'industria che è espressione di straordinaria creatività e abilità imprenditoriale uniche al mondo».
All'incontro hanno partecipato numerosi rappresentanti dei diversi ambiti che articolano la filiera (musica, audiovisivo e radio, moda, architettura e design, arti visive, spettacoli dal vivo e festival, patrimonio culturale materiale e immateriale, artigianato artistico, editoria libri e letteratura).
«La nostra attenzione - ha sottolineato Borgonzoni - per le imprese culturali e creative è massima. Dopo aver predisposto un piano di investimenti con fondi Pnrr da 155 milioni di euro per la transizione digitale e verde della filiera e lanciato un'indagine conoscitiva del settore grazie all'accordo di collaborazione Mic-Istat che presto fornirà utili elementi di analisi per perfezionare il tiro, con la Legge sul Made in Italy abbiamo ulteriormente alzato l'asticella. Dall'introduzione della definizione di impresa culturale e creativa all'adozione di un piano nazionale strategico, passando dalla stabilizzazione di un fondo dedicato di complessivi 30 milioni di euro in dieci anni: le novità introdotte segnano un deciso cambio di passo».