Ilham Mounsiff ha 22 anni, è laureata e conosce 6 lingue. Ha rappresentato il nostro Paese all'assemblea giovanile delle Nazioni Unite, ma non è (ancora) italiana
Ilham Mounsiff ha 22 anni. Ha fatto tutte le scuole in Sardegna, dall’asilo all’università; anzi, è stata premiata come una delle più meritevoli studentesse universitarie d’Italia. Ha rappresentato il nostro Paese all’assemblea giovanile delle Nazioni Unite. Per la nostra legge, però, non è italiana. «Vivo in Sardegna da quando avevo due anni. Il mio papà è stato uno dei primi a trasferirsi sull’isola dal Marocco, perché aveva trovato lavoro. Poi ci siamo spostati anche io, i miei due fratelli e la mamma. Per fortuna il quarto fratello è nato in Italia e oggi non ha problemi con la cittadinanza». Ora è in Marocco, a Marakkech: «Buffo, no? È la prima volta che ci torno da quando avevo due anni – scherza Ilham per la coincidenza –. Sono qui per un progetto di servizio civile. Mi sono laureata in Scienze politiche e aspiro alla carriera diplomatica. Sto perfezionando l’arabo classico (la ragazza conosce 6 lingue, ndr) e sono riuscita ad aggiudicarmi questo bando. Finalmente ho incontrato anche alcuni parenti che non avevo mai conosciuto».
A ottobre Ilham tornerà a casa (l'Italia) dove l’aspettano la mamma casalinga e la sorella disabile: «Per lei la nostra famiglia ha passato un’odissea non da poco. È disabile al 100% e quindi non può lavorare. C’era il rischio che la rimpatriassero perché, non avendo un’occupazione, il documento che le permetteva di rimanere in Italia non era rinnovabile. Per fortuna, mio padre ha mandato tutto al ministero dell’Interno e la faccenda si è risolta. Ma alle normali difficoltà si aggiunge sempre quella della cittadinanza, che non è da poco».