venerdì 23 aprile 2021
Inaugurato a Entebbe il nuovo centro di chirurgia per bambini sul Lago Vittoria. Con 3 sale operatorie e 72 posti letto, coniuga eccellenza medica e architettura di alto livello
Il nuovo ospedale ugandese di chirurgia pediatrica di Entebbe, sul Lago Vittoria

Il nuovo ospedale ugandese di chirurgia pediatrica di Entebbe, sul Lago Vittoria - Foto Marcello Bonfanti

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Un Paese in cui la mortalità infantile sotto i cinque anni è di 49 morti su 1.000 nati. Circa 10 volte più dell'Italia. È l'Uganda, paese equatoriale africano dove il 30% di queste morti è provocata dalla mancanza di adeguate cure chirurgiche. È per questo che Emergency ha aperto un ospedale di chirurgia pediatrica a Entebbe. Grazie al sostegno del governo locale, di una catena di benefattori e dell'opera gratuita del progettista, è una struttura che rivaleggia con le più moderne e sorprendenti cliniche occidentali, firmata da un"archistar" internazionale.

Il nuovo centro di eccellenza chirurgica ugandese nasce da un incontro inusuale, tra Gino Strada, chirurgo e fondatore di Emergency, e Renzo Piano, uno dei più importanti architetti al mondo. L'ospedale sorge sulle rive del Lago Vittoria, a 1.200 metri, in una zona verde e salubre. I primi pazienti si chiamano Ramadhan, Topista, Justine, Katongole, Matovu e Jordan. Hanno tra i 3 e gli 11 anni e sono stati ricoverati per problemi all’apparato genitale, gastro-intestinale e per ernie sovraombelicali. L’ospedale di Entebbe curerà gratuitamente tutti i ragazzi di età inferiore ai 18 anni affetti da malformazioni congenite, problemi urologici e ginecologici, anomalie del tratto gastro-intestinale, patologie del sistema biliare, cheiloschisi.

L'inizio: Renzo Piano dà il primo colpo di piccone per lo scavo delle fondamenta, alle sue spalle Gino Strada

L'inizio: Renzo Piano dà il primo colpo di piccone per lo scavo delle fondamenta, alle sue spalle Gino Strada - Foto Emergency

«Il modo migliore per aiutare l’Africa - dichiara Gino Strada - è fare lì quelle stesse cose che vorremmo avere anche qui da noi, in Italia. Siamo andati in Uganda con tutte le competenze, gli equipaggiamenti, le tecnologie necessarie a fare una chirurgia di alto livello. Facciamo tutti parte della comunità umana, “uguali in dignità e diritti”, come nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Abbiamo la responsabilità di curare un bambino africano esattamente come faremmo con un bambino italiano».

Il Centro di Entebbe triplica di fatto la disponibilità di posti letto chirurgici per i bambini in Uganda e diventerà un punto di riferimento di tutto il continente africano per le necessità chirurgiche . Dopo il Centro Salam di cardiochirurgia di Emergency aperto a Khartoum, in Sudan, nel 2007, quello ugandese è il secondo centro dell’Anme, la Rete sanitaria di eccellenza in Africa nata nel 2010 su iniziativa della ong italiana, cui hanno aderito 11 Paesi africani.

Pannelli fotovoltaici e rivestimento isolante per la sostenibilità ambientale dell'edificio

Pannelli fotovoltaici e rivestimento isolante per la sostenibilità ambientale dell'edificio - Foto Marcello Bonfanti

La struttura si estende su 9.700 metri quadri e dispone di 3 sale operatorie, 72 posti letto, di cui 6 di terapia intensiva e 16 di terapia sub-intensiva, 6 ambulatori, una radiologia, un laboratorio con banca del sangue, una TAC, farmacia, foresteria per i pazienti stranieri e una area gioco esterna. L’intero progetto è stato realizzato pro bono dallo studio Renzo Piano Building Workshop. «Mi piace pensare all'Africa come un laboratorio per il futuro - spiega Renzo Piano - e non solo come uno scenario di sofferenza e di guerre dimenticate. Gino mi ha sempre chiesto di disegnare un ospedale "scandalosamente bello", perché per certe persone è uno scandalo offrire bellezza ed eccellenza a tutti, in particolare ai più svantaggiati . In tutte le lingue africane, swahili per primo, l'idea di bello è sempre accompagnata all'idea di buono: non c'è bellezza senza bontà».

I muri dell’ospedale sono stati edificati in pisè, tecnica di costruzione tradizionale che utilizza terra cruda, che mantiene costanti temperatura e umidità nell’edificio. Attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, con 2.500 pannelli solari fotovoltaici. Lo staff è composto da 385 addetti, di cui 179 sanitari. Medici, infermieri, farmacisti e tecnici sono per l'80% professionisti locali. Lo staff non medico è per il 95% locale.

L'85% dei medici e degli infermieri è formato da personale locale

L'85% dei medici e degli infermieri è formato da personale locale - Foto Emergency

«Il Paese non è del tutto sprovvisto di strutture sanitarie, né di cultura medica, ma necessita della collaborazione internazionale per ampliare l'offerta e per la formazione di specialisti», aggiunge Rossella Miccio, Presidente di Emergency. «L’apertura dell’ospedale rappresenta un punto di svolta per i bambini dell’Uganda e della regione dell’Est Africa – dichiara Ruth Aceng Ocero, ministro della Sanità dell’Uganda - ed è parte dello sforzo del governo di rafforzare il sistema sanitario nazionale». Il ministero della Sanità ugandese ha messo a disposizione l'area e finanziato il 20% dei lavori e dei costi di gestione.


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