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Potrebbe arrivare presto, forse fra oggi e domani, la prima ordinanza di Protezione civile che fa seguito alla delibera, martedì in Consiglio dei ministri, dello stato di emergenza per la gestione dei flussi migratori e della rete di accoglienza. Da ieri, il ministero dell'Interno e il dipartimento della Protezione civile ne stanno elaborando il testo, che dovrebbe contenere la nomina del commissario straordinario (il nome più accreditato resta quello del prefetto Valerio Valenti, capo del dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Viminale), l’individuazione delle strutture a cui si appoggerà, della contabilità speciale (sono stati stanziati per ora 5 milioni di euro) e delle deroghe di legge che potranno agevolarne l’azione. Lo stato d’emergenza è fissato in sei mesi (eventualmente prorogabili) e dovrà servire a velocizzare le procedure di accoglienza dei migranti, oltre a quelle di identificazione e di rimpatrio (con la creazione di un Cpr per Regione). La priorità è, al momento, svuotare il centro di Lampedusa. Ma si punta ad allentare la pressione su tutto il sistema d’accoglienza «in gravissimo sovraffollamento», cercando di spacchettare i migranti in piccoli gruppi sul territorio nazionale. Lo stato di emergenza consentirà di derogare ad alcune norme, velocizzando gli affidamenti. Ma si pensa pure di aprire un Cpr per Regione (oggi ce ne sono 10 per 1.300 posti complessivi), per intensificare i rimpatri. Sotto la continua ondata di arrivi (31mila da inizio anno), il governo continua a chiedere aiuto all’Ue. Dei flussi in aumento, argomenta il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, «difficilmente può farsi carico un solo Paese al di fuori di un’azione congiunta a livello europeo».
L’Ue: vaglieremo le norme. La Commissione Europea fa sapere di aver «preso nota della decisione dell’Italia sullo stato di emergenza», precisando che dovrà «vagliare nel dettaglio le norme previste». Intanto, resta «in contatto» con le autorità italiane, che hanno «chiesto assistenza finanziaria», in particolare «per affrontare la situazione critica» a Lampedusa. Tuttavia, viene fatto notare, l’Italia fruisce già di un supporto Ue ed è fra i «principali beneficiari del fondo per la migrazione e l’integrazione».
Ferro e Valenti in Calabria. Per l’agenzia Frontex, gli attraversamenti di migranti attraverso il Mediterraneo Centrale nei primi tre mesi del 2023 sono triplicati rispetto allo stesso periodo del 2022. Oggi la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro sarà in Calabria, accompagnata proprio dal prefetto Valenti, per visitare le strutture di prima accoglienza e fare il punto, fra Roccella, Catanzaro e Crotone, con prefetti, sindaci e istituzioni locali. «Tante Regioni, Calabria compresa, subiscono una pressione insostenibile», ritiene il governatore Roberto Occhiuto, confidando che «col provvedimento il governo avrà più strumenti per aiutare i sindaci e le comunità locali ad accogliere dignitosamente chi arriva». In Sicilia c’è chi la pensa diversamente: lo stato d’emergenza è un «pannicello caldo, una misura spot che non serve a nulla», afferma il sindaco di Pozzallo (Ragusa) Roberto Ammatuna, convinto che occorrano «una missione europea, tipo Mare Nostrum, più spazio alle Ong, invece di bloccarle nei porti» e un maggiore coinvolgimento dei Comuni. «Dalle comode poltrone romane si può pontificare - osserva amaro Ammatuna -, ma poi a doversi sbracciare sono i territori».
L’iter del decreto Cutro. Oggi in Senato la commissione Affari costituzionali proseguirà nell’esame del decreto legge varato dal Cdm dopo il naufragio a Steccato di Cutro. Le proposte di emendamenti del governo, ieri al vaglio del Mef, prevederebbero un’ulteriore stretta sulla protezione speciale per i richiedenti asilo e sui rimpatri. Il provvedimento è atteso in Aula per il 18 aprile. Se approvato, andrà alla Camera, che avrà tempo per convertirlo in legge fino al 9 maggio, pena la perdita dell’efficacia. E le opposizioni incalzano: «Lo stato d'emergenza sui migranti è fumo negli occhi degli italiani - dice la senatrice del Pd Valeria Valente -. Attendiamo gli emendamenti al dl Cutro, ma il governo è nel caos». Critico è pure il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro: «Lo stato di emergenza è inutile e pericoloso, una misura propagandistica che non porterà alcun risultato».