mercoledì 12 giugno 2024
Il ministro dell'Interno risponde a un'interrogazione alla Camera sulle iniziative per il contrasto dei flussi migratori irregolari verso l'Italia. "A ciò va aggiunto il dato sui rimpatrio: 2.242"
Una sessantina di migranti sbarcati autonomamente a Lampedusa lo scorso 3 giugno

Una sessantina di migranti sbarcati autonomamente a Lampedusa lo scorso 3 giugno - Ansa

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«Quello in corso potrebbe essere il nono mese consecutivo di flessione degli arrivi». Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, snocciola soddisfatto gli ultimi numeri sui flussi migratori, quella spina nel fianco del governo Meloni tanto da spingere sin dall’inizio dell’esecutivo a siglare accordi con i Paesi di transito (Libia e Tunisia in primis) per fermare le partenze via mare verso l’Italia. «Sono risultati certamente riconducibili all’azione che il governo sta portando avanti per contrastare il vergognoso traffico di migranti e affermare un più rigoroso rispetto delle regole in materia di migrazione» ha spiegato il ministro dell’Interno al question time alla Camera rispondendo a un’interrogazioni sulle iniziative per il contrasto dei flussi migratori irregolari verso l’Italia. «Si tratta di una strategia che ha l’ambizione di intervenire con progetti concreti ed organici con i Paesi di origine e transito dei flussi – ha aggiunto.

In particolare, con i ministri dell’Interno di Algeria, Libia, e Tunisia, oltre al controllo delle partenze, stiamo coordinando azioni finalizzate a presidiare più efficacemente le frontiere nell’area del Sahel e sviluppare progettualità per aumentare i rimpatri volontari assistiti grazie al lavoro di una cabina di regia e alla collaborazione con l’Oim e l’Unhcr». Il titolare del Viminale presenta anche i numeri dei rimpatri: «Dall’inizio dell’anno al 10 giugno sono stati effettuati 2.242 rimpatri, in aumento del 15 per cento rispetto ai 1.939 dello stesso periodo dello scorso anno e nonostante una significativa riduzione dei posti disponibili nei Cpr, fondamentali per le procedure di rimpatrio, spesso vandalizzati dagli stessi ospiti» ha spiegato, sottolineando che l’obiettivo è quello di rendere ancora più celeri le procedure di espulsione, aumentare il numero effettivo dei rimpatri e creare «un effetto di deterrenza rispetto alle partenze dei migranti, a pretestuose richieste di asilo e a ricorsi privi di fondamento. In questa direzione va anche il progetto di realizzazione di una struttura di trattenimento in Albania».

Intanto dopo l’atracco della Geo Barents a Genova, martedì, con 165 migranti ieri è arrivata a Marina di Carrara la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee con 64 persone salvate nel Mediterraneo centrale diversi giorni fa. : Tra loro ci sono 12 minori non accompagnati, tutti sopra i 14 anni, nessuna donna. La maggior parte proviene dall’Africa subsahariana, alcuni da Bangladesh, Siria e Pakistan. Segnalati alcuni casi di scabbia. Il prefetto di Massa Carrara, Guido Aprea, ha precisato che dei 64 migranti arrivati solo 5 rimarranno nel territorio di Massa Carrara: sono 3 adulti e 2 minori.

«Salire a bordo di quella nave é stato impattante, un’esperienza che comprende tutto: disperazione, strazio, speranza, meraviglia, gratitudine. C’é tutto. Ci sono anche gli occhi di molti bimbi, occhi che parlano, occhi in contatto: e questo é importante perché ci dice molto della persona, del suo benessere. Sono occhi che cercano altri occhi» racconta Elena Cazzulo, psicologa dell’ospedale Galliera, martedì a bordo della Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, attraccata al porto di Genova dopo aver salvato 165 persone, soccorse a largo della Libia in tre diverse operazioni. Lei é stata chiamata per una consulenza con la psicologa dell’equipaggio circa la complessa situazione di alcuni migranti che avevano subito violenza sessuale e torture durante il percorso migratorio a terra.

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