Montecitorio - Archivio Siciliani
Matrimonio egualitario; adozioni anche per coppie omosessuali e per single e trascrizioni alla nascita. Sono i tre punti centrali della proposta di legge a firma di Alessandro Zan sulla quale il Pd punta per riproporre il tema dei diritti in Parlamento. I dem ripartono, dunque, dal loro “uomo simbolo” della legge contro l’omotransfobia, che era sabato al fianco di Elly Schlein a Milano.
La sua proposta di legge, depositata in Parlamento già il 26 ottobre, è in via di ultima definizione per avere il “visto, si stampi”, l’ultimo passaggio dopo la quale risulta pubblicata come atto parlamentare. Ma, come ha spiegato il parlamentare, i punti cardine sono tre: il riconoscimento del matrimonio egualitario, nei requisiti e negli effetti, indipendentemente dal sesso delle persone che lo contraggono; l’estensione dell’adozione alle coppie dello stesso sesso e ai single e il riconoscimento alla nascita per bambine e bambini. Una misura, quest’ultima, che dovrebbe risolvere la questione della trascrizione, quella che ha dato il via alla protesta di Milano. Sullo stesso tema della trascrizione esiste anche una proposta di +Europa che, a dire del segretario Riccardo Magi, «risolverebbe il problema della trascrizione integrale degli atti di nascita».
I dem chiederanno la calendarizzazione della proposta Zan. E, quantomeno sul matrimonio egualitario, il fronte dell’opposizione sulla carta potrebbe avere una certa compattezza. Esistono, infatti, alla Camera altre due proposte di legge in materia: una del Terzo polo (a prima firma di Giulia Pastorella) e una della pentastellata Chiara Appendino (che prevede, oltre al matrimonio egualitario anche l’adozione, come nella pdl Zan).
Il fronte dei diritti sembra dunque destinato a diventare un nuovo terreno di scontro diretto tra la neo segretaria dem e il centrodestra. Dove Fdi, come annunciato la settimana scorsa in Parlamento, insisterà sulla richiesta di calendarizzare la proposta di legge di Carolina Varchi sul reato universale di ricorso alla maternità surrogata, che ripropone un testo della Meloni depositato nella scorsa legislatura. Richiesta che potrebbe essere accolta già in settimana nell’ambito di un ufficio di presidenza della commissione Giustizia della Camera.
Oggi per una coppia omogenitoriale l’unica possibilità è quella della stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner. Caso previsto per le coppie etero dalla “legge 184” del 1983 sulle adozioni, che disciplina anche i “casi particolari”: il genitore non biologico può rivolgersi al tribunale per i minori chiedendo di adottare il figlio del o della partner. Si tratta, in ogni caso, di un percorso difficile e non scontato. La stepchild non è valida, quindi, per le coppie omosessuali che tuttavia hanno cercato finora in Italia di seguirla in singoli casi. E su di essa si è pronunciata nel 2022 la Corte Costituzionale che, nel dichiarare inammissibile la questione sottoposta, ha anche dato indicazioni sulla necessità di tutelare i diritti dei bimbi che vivono in coppie dello stesso sesso.