Farmacia - Archivio Ansa
L'ultimo in ordine di tempo è stato il Comune di Carpi: da qualche giorno nelle farmacie comunali non si paga più la tampon tax. Gli assorbenti e altri prodotti legati al ciclo sono scontati cioè del 22%, l'ammontare dell'Iva che vi viene applicata in Italia, a differenza di altri Paesi nel mondo. Lo ha deciso il Consiglio comunale, coinvolgendo le 2 farmacie comunali e sperando di allargare il progetto, con lo slogan "Ogni mese non è un lusso", anche alle farmacie private. L'Iva non pagata dai cittadini sarà rimborsata dal Comune stesso, in attesa che un analogo provvedimento venga preso a livello nazionale.
Ma Carpi, come detto, è solo l'ultimo di una serie di Comuni che si stanno muovendo seguendo una sorta di onda rosa e anticipando un provvedimento che a più voci è richiesto al Parlamento: quello cioè di portare l'Iva per i progetti igienici femminili dal 22%, come i beni di lusso, al 4%, applicata ai beni di prima necessità. Anche la vicina Sassuolo, con un ordine del giorno della Lega, proprio oggi ha approvato lo "sconto" dell'Iva.
E' la Toscana a essere in prima fila in questa opera di sensibilizzazione: nelle farmacie comunali di San Miniato, Fucecchio, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val D'Arno e Santa Croce sull'Arno dall'8 marzo e per un anno intero gli assorbenti sono venduti scontati dell'Iva e la differenza la paga Fram@Rete, la rete di farmacie comunali dei cinque Comuni.
Farmavaldarno, la rete delle farmacie comunali di Cavriglia, Figline, Incisa Valdarno e Reggello, ha optato per un gesto simbolico, cioè abbassare l'Iva al 4% dall'8 marzo al 5 aprile.
Mozioni in questa direzione sono state presentate in decine di Consigli comunali, da Nichelino in Piemonte a Cassano Magnago in Lombardia, fino a Cervia in Romagna.
E anche la rete di supermercati della Coop nella settimanda dal 6 al 13 marzo ha ridotto l'Iva al 4%, rilanciando nei punti vendita la sottoscrizione di Onde rosa, sottoscritta da 600mila persone, "Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso"