giovedì 9 maggio 2024
«Se ne discuta in Cdm entro il 2024». Domani papa Francesco alla quarta edizione degli Stati generali della Natalità. Ci sarà mezzo governo e tutti i leader politici meno Meloni e Schlein
Il presidente della Fondazione per la natalità, Gigi De Palo, agli Stati Generali della Natalità

Il presidente della Fondazione per la natalità, Gigi De Palo, agli Stati Generali della Natalità - Ansa

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In piedi sul palco. Per mettere in fila idee per invertire una drammatica tendenza. Per dichiarare guerra a un inverno demografico che da troppo tempo scuote l'Italia. Per richiamare la politica alle sue responsabilità. «Non si tratta di fare l’elenco di quello che dovremmo fare: una fiscalità più equa, lavoro meno precario per i giovani, accesso alla prima casa per le giovani coppie, servizi per l’infanzia, congedi parentali… Qui si tratta di inventare insieme il modo per concretizzare tutto questo...».

Gigi De Palo, ieri presidente del Forum delle Famiglie e oggi presidente della Fondazione per la Natalità, apre la quarta edizione (domani sarà protagonista papa Francesco) degli Stati generali della Natalità con una proposta: «Noi come Fondazione proponiamo di creare un’Agenzia per la Natalità, una struttura che concretamente possa affrontare questo tema, una struttura snella composta dalle forze migliori del paese...». In questa due giorni si potrà capire. Si potrà riflettere. Il momento è drammatico. I numeri sono impietosi. Nel 1951 ogni cento giovani c'erano 31 anziani, oggi ogni cento giovani contiamo duecento anziani. L'Italia è sempre più vecchia. Le nascite calano. Nel 2050 scenderanno a 350mila. E allora ecco l'appello di De Palo. Ecco il tema di questa quarta edizione degli Stati generali: Più giovani, più futuro. Ci saranno tutti i leader politici (solo Meloni e Schlein hanno detto no forse per duellare nel faccia a faccia tv prima del voto europeo), ci sarà mezzo governo guidato dal ministro dell'Economia Giorgetti. Tutti per capire cosa fare per dare un futuro a questa Italia dove non nascono più bambini. Tutti per confrontarsi sulla proposta di De Palo. Che ora spiega.

«L’obiettivo è quello che questa agenzia per i primi sei mesi possa ragionare e fare proposte, non a parole ma in maniera seria ed efficace per far ripartire le nascite in Italia. Una struttura governativa come ha fatto il Giappone, dotandola di strumenti e fondi necessari per attivare concretamente le politiche che un tema come questo necessita. Un’agenzia che provi a cambiare la storia, che provi a smuovere la classifica, che provi a dare un segnale di vitalità in una situazione che ormai sembra compromessa. Un’agenzia neutra che metta al centro politiche familiari impattanti condivise da tutte le forze politiche. Che crei un dialogo tra tutti i ministeri, in primis quelli dell’Economia, della Famiglia e del Lavoro, indispensabili per immaginare quei provvedimenti che il paese necessita...». De Palo guarda avanti. «...Nelle prossime settimane ci attiveremo con i canali istituzionali per lavorare su questa proposta, che ci auguriamo possa essere discussa in consiglio dei ministri entro la fine del 2024. Non possiamo attendere e aspettare i prossimi dati Istat che ci riporteranno dati drammatici sulla situazione».

E intanto Matteo Rizzoli, professore associato di Politica economica all'Università Lumsa di Roma, si unisce in quell'appello alla politica: «L'Italia ha numeri impietosi sulla natalità da diversi anni, conosciamo bene il fenomeno denatalità ma non riusciamo ad invertire la rotta. Il Paese non può permettersi di dividersi su questo tema: è uno tsunami che ci sta investendo e ne vediamo le conseguenze. L'Italia vive un declino e una mancanza di innovazione che sono i tipici segnali che avvengono in un paese in declino demografico e questo è un problema che non ha colore politico». Ecco il punto: fare squadra per invertire la rotta. Senza bandiere partitiche. Senza interessi personali. In questa due giorni ci si proverà. E intanto Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, insiste: «Siamo di fronte a un momento di scelte estremamente importanti e significative per il presente e per il futuro del progetto. L'epoca delle analisi, delle cause è superata ormai, lo sappiamo, ci sono molte cause e molti elementi che comportano la denatalità in Italia. Oggi il passaggio è mettere in pratica delle scelte per permettere alle persone, alle donne, alle famiglie di esercitare una libertà che è quella del desiderio di avere un figlio».

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