Un frame video dei carabinieri del Nas che hanno sequestrato nei mesi scorsi sostanze stupefacenti tra cui il Fentanyl, il Ghb, la droga dello stupro e altri principi farmacologici acquistati sul “dark web” - Ansa
Quanto succede negli Stati Uniti, quell'immane tragedia che solo nel 2022 ha causato 100mila decessi per overdose, è ancora ben lontano dal varcare l'oceano con le stesse proporzioni. Eppure, il segnale di una prima allerta c’è. È giocando d'anticipo, infatti, che l'Italia prova a prevenire la piaga del Fentanyl, il farmaco oppiaceo impiegato nella terapia del dolore che in America s’è trasformato – a causa di una circolazione fuori controllo – in droga di potenza letale.
Nei giorni scorsi il ministero della Salute, con una nota firmata da Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione, ha messo nero su bianco che è scattata l'«allerta di grado 3 (massimo livello)», che attiva il «potenziamento delle misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati». In altri termini: occorre ridurre al minimo il rischio che quei farmaci escano dal circuito sanitario per essere invece smerciati nello sterminato sottobosco della droga.
Il documento, che prende spunto da una nota riservata redatta a inizio febbraio dall'Istituto superiore di sanità, è stato diramato alle Regioni, al Dipartimento delle Politiche antidroga e al Comando dei Carabinieri per la tutela della salute. Fa evidentemente paura, quel che accade negli Usa. Il ministero lo scrive chiaramente, ricordando che «il Fentanyl è recentemente diventato la principale causa di overdose negli Stati Uniti» e un’«emergenza nazionale».
Nell’Unione europea al momento la portata del fenomeno resta limitata; nel 2021, stando ai dati citati nella nota, sono stati segnalati 137 decessi associati al Fentanyl, di cui 88 nella sola Germania: «Una parte significativa di questi decessi – rileva il ministero – si pensa sia associata al Fentanyl sottratto dai canali leciti di distribuzione per l’uso medico. È essenziale tenere presente che i dati europei attuali probabilmente sono una sottostima. Anche se attualmente la diffusione del Fentanyl in Europa è relativamente limitata, tale sostanza rappresenta comunque una minaccia potenziale capace di influire in modo significativo la salute e la sicurezza europea in un prossimo futuro».
Euforia, rilassamento, rallentamento del cuore e depressione respiratoria sono i principali effetti, ma la potenza di queste sostanze può arrivare a essere molte volte maggiore rispetto alla morfina, e «piccole quantità - scrive il documento - possono causare intossicazioni acute potenzialmente letali come risultato di una depressione del centro respiratorio». Il Fentanyl circola ormai sul dark web con filiere più o meno articolate, ma è anche smerciato in maniera raffazzonata da chi sfrutta piccoli furti o prescrizioni improprie.
Grandi trame e piccole storie s’affiancano: lo scorso novembre la procura di Piacenza ha sgominato un traffico di Fentanyl sull'asse Italia-Usa, un paio di settimane fa una guardia medica di Firenze è stata aggredita da una donna che cercava il Fentanyl. Confezionato in varie forme a seconda dell'impiego, dal cerotto alla pasticca o allo stato liquido, da piccole quantità del farmaco possono essere ricavate moltissime dosi da smerciare. La strategia di prevenzione salda l'ambito investigativo a quello sanitario. Alle forze dell'ordine è chiesta anche una particolare attenzione nelle analisi tossicologiche per individuare tempestivamente l'utilizzo come sostanza da taglio per eroina o cocaina; il timore è che possa venire impiegato sempre più così, colpendo in particolare le fasce più fragili della tossicodipendenza.
Innalzando l’allerta, il ministero indica così «a tutti gli ospedali di aumentare il livello di protezione delle preparazioni farmaceutiche contenenti Fentanyl per evitare possibile sottrazione illecita di tali farmaci». Per far fronte ai possibili incrementi nella circolazione, «si raccomanda agli ospedali e ai servizi di ambulanza di assicurarsi la disponibilità di naloxone (l'antidoto per l'overdose da oppiacei, ndr) per intervenire tempestivamente in caso di sospetta o accertata intossicazione da Fentanyl e/o i suoi analoghi». L’attenzione si posa anche sulla marginalità: il ministero invita infatti a estendere l'allerta anche «alle unità mobili di strada che si occupano di intercettare persone con problemi di tossicodipendenza che non afferiscono ai SerD».