sabato 12 marzo 2022
Il ministro: rialzi ingiustificati, serve una soglia europea. Il nodo degli extra-profitti. Di Maio in Congo per accaparrare gas e petrolio. Salvini chiede un nuovo Pnrr: va rivisto, è archeologia
L'energia costa sempre di più

L'energia costa sempre di più - Ansa

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Un nuovo decreto a favore di famiglie e imprese. Alla luce degli sconvolgimenti prodotti dalla guerra in Ucraina il governo sta lavorando a un provvedimento con aiuti ai settori industriali più colpiti dal caro energia e dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, con nuovi sostegni per le bollette e un calmiere per i prezzi della benzina, schizzati alle stelle.

L’andamento dell’economia volge al peggio e occorre reagire, ha ammesso ieri il ministro dell’Economia Daniele Franco, preannunciando «ulteriori interventi per mitigare l’impatto della crisi», che potrebbero arrivare in settimana. Sullo sfondo «di un quadro macroeconomico già difficile, lo choc legato all’Ucraina peserà sull’economia globale, su quella dell’Ue e sulla nostra», ha affermato il responsabile del Mef, rilevando come in questa condizione di «grande incertezza, la nostra politica economica deve affrontare sfide severe e scelte difficili».

Sui prezzi dei carburanti ieri è stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a lanciare un affondo: «Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato». Si tratta di «una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», una «colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini» , ha accusato. Precisando successivamente che il riferimento era «al prezzo del greggio e del gas, in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell’offerta».

Insomma l’attacco non sarebbe diretto, almeno in prima battuta, alla catena di distribuzione italiana. Comunque, per il gas, secondo Cingolani «è necessario stabilire il prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare. Chiunque esporta gas non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo, un costo appetibile da non affossare il mercato», ha detto ipotizzando una «cifra di 80 euro megawatt/ora, che è già il doppio di un anno fa».

Il problema del nuovo decreto, che dovrebbe contenere tra l’altro un taglio delle accise sulla benzina e forse un aumento del credito d’imposta (fino al 50%) alle imprese, sono come al solito le coperture. Il governo ha già raschiato il fondo del barile. Lega e M5s chiedono nuovo deficit. Il tema è sul tavolo, ma per ora Palazzo Chigi e il Mef restano molto prudenti, specialmente ora che la Bce ha confermato la graduale uscita dagli acquisiti dei titoli di Stato.

Inoltre la scontata frenata dell’economia riduce i margini di manovra su cui potrà contare il governo. Con il Def atteso al varo alla fine di questo mese si faranno i conti per vedere se è possibile reperire qualche risorsa aggiuntiva. La linea di condotta è quella di operare di intesa con l’Europa, anche per l’eventuale tassa sugli extraprofitti delle imprese.

Il pressing dei partiti è forte. «Mi aspetto che il governo, non nelle prossime settimane ma questa settimana, metta sul tavolo tutti i miliardi necessari per affrontare la primavera e per non fermare il sistema produttivo», ha detto ieri Matteo Salvini. Per il "numero uno" della Lega, inoltre, «il Pnnr va rivisto da cima a fondo, ormai è un documento archeologico e va aggiornato», così come la transizione ecologica «va accompagnata ed elaborata». Anche per il Pd, come afferma Francesco Boccia, «servono risorse pubbliche da immettere subito nel nostro sistema economico e sarebbe anche opportuno valutare una possibile moratoria dei mutui».

Altro fronte cruciale è quello delle diversificazione delle fonti energetiche. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in visita ieri nel Congo con Descalzi (l’ad di Eni), ha annunciato un rafforzamento della partnership sull’energia con il Paese africano.

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