Claudio Descalzi alla Festa di Avvenire a Matera - .
Un nuovo patto, una ripartenza che sappia far coesistere, in Basilicata, l’irrinunciabile esigenza di estrarre petrolio e gas a quella di garantire il migliore utilizzo possibile delle risorse di compensazione messe a disposizione dalle aziende petrolifere – Eni in testa –, nel rispetto di esigenze ambientali e salute pubblica.
Un «segnale di attenzione» ai territori che ha suscitato non poco interesse in regione. Le comunità locali ora chiedono ai vertici della compagnia petrolifera di inaugurare un nuovo «percorso di condivisione» delle scelte produttive. Orofino, infatti, ha proposto a Desclazi un immediato confronto, un vero e proprio tavolo di lavoro, da tenersi a Viggiano, in Val d’Agri, l’area lucana nel cui sottosuolo si trova il più grande giacimento petrolifero dell’Europa continentale. «È fondamentale – ha dichiarato il presule lucano – che le royalties petrolifere generino un autentico e duraturo sviluppo che permetta al popolo lucano di guardare al futuro con una rinnovata progettualità e con un orizzonte di speranza, di generare l’unica grande ricchezza possibile: quella di creare opportunità lavorative concrete ai giovani del posto, arrestandone la fuga verso altre realtà attualmente più attrattive».
Descalzi, per parte sua, ha spiegato che «in Basilicata non ci accontentiamo di pagare royalties e tasse. Diamo anche un indennizzo per ogni barile e daremo 160 milioni di metri cubi di gas gratis a tutta la regione». Tra gli altri progetti, Eni ha lanciato nel 2019 il progetto Energy Valley, un polo agro-ambientale e tecnologico attraverso cui mette già a disposizione del territorio una serie di risorse e studi applicativi, oltre a interventi di sperimentazione agricola o percorsi ciclopedonali.
Reazioni positive al nuovo corso del dialogo tra la comunità lucana e il cane a sei zampe sono arrivate innanzitutto dai sindacati. «L’aspetto di grande valore e rilevanza è stato rappresentato dall’intervento del vescovo Orofino», con la sua «proposta unitaria di corresponsabilità tra la multinazionale, le istituzioni e le forze sociali per delineare il futuro e lo sviluppo della nostra regione», ha sottolineato il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. In particolare, secondo le parti sociali, va «raccolto positivamente» l’impegno a convocare un tavolo a Viggiano con Eni, «sulle scelte programmatiche che riguardano il nostro territorio e il nostro futuro».
Mentre per il segretario generale della Cisl lucana, Vincenzo Cavallo, «la disponibilità dell’azienda petrolifera a riaprire il confronto con le parti sociali è un buon segnale purché alle dichiarazioni d’intento facciano seguito atti concreti», visto che «il dialogo sul futuro della regione finora è stato discontinuo quando non del tutto assente». Anche la Uil, col segretario regionale Vincenzo Tortorelli, ha auspicato una «concertazione con le compagnie petrolifere su basi nuove. Fanno bene i vescovi ad evidenziare i sentimenti diffusi tra i lavoratori e le nostre comunità di amarezza e delusione perché il petrolio non ha dato le risposte attese soprattutto per l’occupazione e lo sviluppo dei nostri territori. È questo il momento di un confronto reale ed efficace con Descalzi», ha aggiunto.
«Quanto avvenuto alla Festa di Avvenire è un’apertura senza precedenti da parte di Descalzi, siamo pronti a raccogliere la sfida e la disponibilità di Eni per una crescita responsabile», ha evidenziato il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma. E pronta a raccogliere le «nuove sfide» è anche la Regione Basilicata. Più in generale, ha rimarcato l’assessore regionale per le Politiche agricole, Francesco Cupparo, «i temi e le prospettive suscitate dalla Festa di Avvenire hanno lasciato il segno nelle coscienze della nostra comunità regionale».