lunedì 27 febbraio 2023
Elly Schein è la nuova segretaria del Pd. Affluenza di circa un milione di elettori.
Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito democratico

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Lo aveva promesso gli ultimi giorni della campagna elettorale, i gazebo segneranno una sorpresa, e la sorpresa c’è stata: Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito democratico, con il 53,8 per cento di consensi. Il favorito Stefano Bonaccini, che aveva vinto nettamente la prima fase congressuale tra gli iscritti, si ferma al 46,2 per cento e per la prima volta nella storia del Pd non conferma il risultato tra gli elettori. Il “bagno di folla” sperato c’è stato, anche se inferiore alle precedenti primarie, per le quali avevano votato un milione e 600mila persone. Nonostante le previsioni, gli elettori superano comunque abbondantemente il milione, e con il voto di ieri incoronano la giovane donna (38 anni) leader del primo partito di opposizione.

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“Anche questa volta non ci hanno visto arrivare”, sorride emozionata Schlein, che si presenta al suo quartier generale poco dopo la chiusura dei seggi. Jeans, scarpe da ginnastica e un po’ di tensione ancora addosso, la nuova segretaria dem sfodera tutta la sua determinazione, destinata a segnare il futuro prossimo di un partito che rischia una frattura interna, malgrado le dichiarazioni di buona volontà scambiate fino all’ultimo reciprocamente con il governatore emiliano e la conferma immediata di Bonaccini “pronto a collaborare”.

Schlein prende immediatamente in mano la bussola e apre le ostilità al governo, come segnale di come intende declinare “la nuova identità” del Pd: “Saremo un bellissimo problema per Giorgia Meloni”. Di fronte a lei, la prima donna premier, che non attende a congratularsi con la sua nuova avversaria. E di fronte anche il drammatico naufragio sulle coste della Calabria. Schlein da anni, anche come eurodeputata, lavora a fianco delle Ong, E la strage in mare, non attende a denunciarlo, è per la neosegretaria, “sulla coscienza del governo” che ha operato contro quelle organizzazioni che salvano le vite.

Poi ci sono gli altri temi chiave che costituiranno i suoi cavalli di battaglia, a partire dai “più deboli, i redditi bassi, il salario dignitoso”. Il lavoro, dunque, ma anche il clima e i diritti sociali, interpretati in maniera più ampia rispetto al passato nel partito. E ancora, la battaglia per la scuola “nel momento in cui il governo tace davanti a una aggressione squadrista. E staremo a fare e barricate contro ogni taglio alla sanità”.

Ansa

Il suo è un discorso programmatico in favore del “popolo democratico” che ha dimostrato di essere “vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara”, e dunque non intende deluderlo. “Ce l'abbiamo fatta – dice -, insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione”.

Una rivoluzione che Bonaccini ha iniziato a capire in tarda mattinata. Lo staff del partito che sosteneva Schlein riesce a mobilitare l’elettorato dem, che si era dimostrato svogliato nelle ultime tornate. Ma il governatore la mette in maniera più elegante e, riconoscendo la sconfitta, dice che la sua ex vice in regione ha saputo interpretare meglio la voglia di cambiamento. Di fatto, però, fa i conti con i nomi che sostengono la segretaria, vale a dire i capicorrente di cui entrambi avrebbero fatto a meno. “Io sono a disposizione per dare una mano”, dichiara già poco dopo le 21, a spoglio ancora aperto.

La tensione tra gli sconfitti è forte. Sicuramente Schlein incarna la sinistra del Paese e potrebbe tornare a convincere quanti in questo tempo hanno preferito spostarsi con i 5 stelle. E se Bonaccini cerca di frenare le reazioni a caldo e prende tempo per capire il ruolo che potrà avere all’interno del Pd, le spinte alla scissione, almeno dell’area riformista che fa capo a Guerini, non sono scongiurate affatto. Schlein lancia comunque un segnale distensivo: “Lavoreremo per l'unità, il mio impegno è di essere la segretaria di tutte e di tutti, per tornare a vincere”.

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