lunedì 15 febbraio 2010
Case lesionate, strade distrutte, edifici pubblici inagibili. Il sindaco Sidoti Pinto in lacrime: «Siamo impotenti, non c’è rimedio» Il presidente della regione, Lombardo: «Una situazione inimmaginabile». Altri Comuni dell’area minacciati. Duemila evacuati a San Fratello, sui monti Nebrodi. Paura per la chiesa parrocchiale.
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    Sono ormai poche le persone rimaste nel centro di San Fratello, comune dei Monti Nebrodi, nella zona tirrenica della provincia di Messina, interessato da sabato scorso da un vasto dissesto idrogeologico. Sono bastate quarantotto ore di pioggia intensa per creare una profonda ’’ferita’’ nel terreno che ha provocato lo smottamento del centro storico del paese. Case lesionate, strade distrutte, edifici pubblici resi inagibili, e la chiesa di San Nicolò, simbolo importante per la piccola comunità di San Fratello, lesionata. Proprio la chiesa è stata il primo edificio a subire danni. DDapprima un profondo squarcio all’esterno, e via via grosse crepe in varie parti all’interno dell’edificio. I residenti hanno da subito voluto mettere in salvo i simboli religiosi a loro cari, la statua del protettore, San Nicolò, e un artistico crocifisso ligneo del 1400. Ufficialmente sono quassi duemila le persone sgomberate, un numero che, comunque, col passare delle ore tende ad aumentare. La macchina della Protezione civile si è immediatamente messa in moto, e ha istituito presso la vicina sede dell’Ente Parco dei Nebrodi, nel comune di Sant’Agata di Militello, l’unità di crisi che coordina tutti gli interventi. Per il responsabile provinciale della protezione civile, l’ingegnere Bruno Manfré, «lo smottamento è in evoluzione costante, il fronte della frana non si è allargato ma ha accentuato la sua pressione provocando l’aggravarsi delle lesioni già esistenti». Intanto da ieri sono state chiuse le scuole, per il pericolo che possano verificarsi dei crolli. Ieri mattina a San Fratello si è recato anche il presidente della regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha voluto rendersi conto di persona di quel che era successo. «Il fenomeno è di dimensioni inimmaginabili - ha detto Lombardo - tanto è esteso il fronte della frana. Le crepe si stanno allargando e sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio». Il governatore Lombardo ha sottolineato che «bisognerà assicurare le case a chi ne ha bisogno, e la nostra priorità - ha detto - sarà trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso è presto per dire cosa bisogna fare - ha aggiunto -, occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che è necessario fare sarà fatto». E a lavoro per monitorare lo smottamento del centro siciliano vi è anche la Protezione civile nazionale, attraverso la visione delle immagini provenienti dai satelliti. La regione Siciliana, intanto, chiederà un’ordinanza di protezione civile nazionale in favore della popolazione colpita. Ieri mattina i sindaci ricadenti nel territorio del ’’Parco dei Nebrodi’’ hanno effettuato un sopralluogo nella zona della frana per fare punto della situazione. Per il primo cittadino di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, «la situazione è drammatica. Stiamo vedendo il paese sparire - ha detto -, la frana ha coinvolto tutto il versante Nord-Est del paese, coinvolgendo la parte relativamente più nuova, comprese le scuole elementari e medie. Stiamo qui - ha commentato il sindaco con le lacrime agli occhi - che guardiamo quello che accade senza potere intervenire per fare qualcosa». Ed infatti, come accadde per l’alluvione del primo ottobre scorso che provocò la morte di 37 persone sempre in provincia di Messina, quella volta però sul versante Ionico, anche in questo caso la gente si sente impotente. Nessuno può fare nulla per fermare la natura. Le abitazioni solo lì da moltissimo tempo, alcune addirittura da oltre trecento anni. Nessun abusivismo edilizio, ma solo una grossa frana distante dal centro abitato che ha fatto muovere verso valle il terreno. Per il sindaco «non che resta che pregare e sperare che il paese non scompaia». Il dissesto idrogeologico non riguarda comunque solo il Comune di San fratello. Sono numerosi i centri del Messinese interessati da frane di grosse dimensioni. Venti famiglie sono state sgomberate a Tusa a causa di un vasto smottamento del terreno, mentre altre 20 ordinanze di sgombero sono state disposte a Sant’Angelo di Brolo.
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