L’incognita è l’astensionismo, vuoi per la disaffezione alla politica o per il bel tempo estivo annunciato per questa domenica. La tornata elettorale che vede domenica al voto 760 Comuni rappresenta, comunque, a tre mesi dalle Politiche, il primo test per valutare - pur con le dovute differenze tra elezioni nazionali ad amministrative - le reazioni degli elettori alle alleanze che sostengono il nuovo governo giallo-verde.
Il test di domenica consentirà inoltre a M5s e Lega, alleati a Roma, di misurarsi da avversari, dopo la prova regionale in Molise e Friuli Venezia-Giulia - durante le trattative a fine aprile - e in Val D’Aosta a maggio. Nel centrodestra si capirà chi, a livello locale, avrà la leadership. Mentre il Pd lotta per risollevarsi dalle recenti sconfitte. Se a Campobasso e Udine Matteo Salvini voleva, però, mostrare a Silvio Berlusconi una predominanza nel centrodestra e arginare M5s, ora l’obiettivo è confermare la plausibilità di sondaggi che lo danno al 27%, assai vicino all’alleato di governo. Per Luigi Di Maio, invece, la necessità è di non perdere la presa sul Paese, dopo l’altalena della trattativa per Palazzo Chigi.
Atteggiamenti che si riflettono sulla campagna elettorale, vissuta in veste di vicepremier e ministri. Con Di Maio che cerca di ritagliarsi un profilo decisionista, stoppando Grillo sull’Ilva. E Salvini, che punta ai voti del movimento e viene contrastato sui migranti dal presidente della Camera Roberto Fico. Complessivamente gli elettori interessati dalla consultazione sono circa 7 milioni in quasi 8mila sezioni elettorali, che saranno aperte dalle 7 alle 23.
L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 24 giugno.
Sul totale dei comuni al voto si contano: 109 Comuni con più di 15mila abitanti (nei quali si va al ballottaggio) e 651 al di sotto della soglia. Venti i capoluoghi di provincia interessati: Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona (unico capoluogo regionale), Teramo, Terni, Viterbo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani. Sono interessati dalla consultazione elettorale anche due consigli circoscrizionali, il III e l’VIII Municipio di Roma Capitale.
Sono 141 i comuni che vanno al rinnovo per motivi diversi dalla scadenza naturale. Sono 8 i comuni nei quali non è stata presentata alcuna lista e dove quindi arriverà il commissario, ben cinque in Sardegna. Sarà nuovamente commissariato anche il Comune di San Luca, 4mila anime alle porte di Reggio Calabria, dove non si elegge un sindaco dal 2013, quando fu sciolto per infiltrazioni mafiose. Gli altri comuni nei quali non è stata presentata nessuna lista sono: Rodero in Lombardia e San Biagio Platani in Sicilia. In Toscana, nel Comune unificato di Laterina-Pergine Valdarno (Arezzo) la morte di uno dei candidati ha fatto slittare il voto al 29 luglio. In Sicilia, dove in totale si rinnovano 138 amministrazioni, c’è attesa per la performance del M5s, che alle Politiche del 4 marzo ha ottenuto quasi il 50% delle preferenze. Catania è la più grande città al voto in questa tornata.
Il Pd ripresenta lo storico sindaco Enzo Bianco. E ieri, a Catania per sostenerlo. il reggente dem Maurizio Martina ha invitato a non mettere «cappelli nazionali» sul voto. Oltre che in Toscana, il centrosinistra è alla prova in Emilia Romagna, dove teme di vedersi strappare Imola, che governa da oltre 70 anni. Tra le altre sfide simboliche, in Piemonte il M5s guarda, in particolare a Ivrea, città adottiva di Davide Casaleggio e roccaforte della sinistra, dove il movimento punta al ballottaggio al pari del candidato di Lega e Forza Italia. A Imperia, invece, l’ex ministro Claudio Scajola si candida contro il centrodestra. © RIPRODUZIONE RISERVATA