I visori realizzati dall'Indire - Indire
Dai laboratori scolastici alle corsie degli ospedali dove medici e infermieri combattono in prima linea contro il coronavirus. Arriva dall'Indire, l'Istituto per la documentazione, l'innovazione e la ricerca educativa, una nuova protezione per gli operatori sanitari. Si tratta di visori realizzati con stampanti 3D, dai ricercatori del progetto Maker@Scuola. Questo gruppo di lavoro è impegnato nel monitoraggio delle più interessanti esperienze in ambito educativo legate al movimento dei “Maker”, della didattica laboratoriale e dell’uso delle stampanti 3D nelle scuole.Finora sono stati stampati e consegnati venti visori protettivi alla Misericordia di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze e sono in produzione trenta prototipi all’Ospedale di Pistoia. Inoltre, l’Istituto è in contatto con la Cooperativa Humanitas di Prato e l’Ospedale di Ponte a Niccheri per ulteriori forniture. Nei prossimi giorni sono pronti ad essere realizzati altri 50 pezzi. «Ci inseriamo in un movimento nazionale per far fronte a una richiesta crescente di questi dispositivi da parte di molti medici, che segnalano problemi di approvvigionamento legati all’emergenza coronavirus - spiega Lorenzo Guasti, ricercatore di Indire -. C’è un bisogno sempre maggiore di integrare le loro forniture con ulteriori dispositivi protettivi e ci stiamo muovendo in questo senso. Abbiamo appena iniziato – aggiunge Guasti - e vogliamo solo dare un piccolo contributo basato sulle nostre competenze e sul lavoro che ogni giorno portiamo avanti nelle sperimentazioni didattiche a scuola e nell’ambito della ricerca scientifica. Lo spirito è quello dei maker: condividere conoscenza e mettersi a disposizione della comunità».
Un'unica piattaforma con il meglio della ricerca italiana
Proprio con questo spirito di servizio alla comunità scolastica, nasce un altro progetto di Indire. Su un'unica piattaforma sono stati caricati i contributi per la didattica a distanza, offerti da tutti gli enti pubblici di ricerca italiani e messi a disposizione di famiglie, studenti e insegnanti. «Il materiale, continuamente aggiornato e che fa riferimento alla migliore produzione di comunicazione del mondo della ricerca - spiega una nota dell'Indire - è organizzato per temi, tag e ente di appartenenza e diventa non solo strumento didattico e di approfondimento, ma anche stimolo per allargare gli orizzonti della conoscenza».
Laboratorio di geografia fantastica
Inoltre, il gruppo di ricerca delle piccole scuole di Indire, propone un “laboratorio di geografia fantastica”, stimolando i ragazzi delle scuole del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) a raccontare il proprio paese, il territorio e il paesaggio che osservano dalla finestra di casa, con l'obiettivo di valorizzare le bellezze dei piccoli borghi. «È un modo per leggere i pensieri dei bambini e dei ragazzi che vivono in questi territori che già in condizioni di normalità sono definiti “isolati”, “periferici”, “marginali” - spiegano all'Indire - e ritrovare nei loro prodotti creativi la bellezza e l’importanza del territorio».