Stop a slot e Vlt fino al 31 dicembre 2017 nei 62 comuni terremotati. Lo prevede un emendamento del Pd al decreto legge recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Un’iniziativa che nasce da un caso incredibile. I titolari di due 'sale giochi' di Amatrice e Accumoli hanno chiesto alla Regione Lazio un modulo abitativo per riaprire la propria attività, così come altri esercizi commerciali. Una richiesta che sembrava difficile da bloccare. Così dalla Regione, nello specifico l’Osservatorio per la sicurezza e la legalità presieduto da Gianpiero Cioffredi, è arrivata la segnalazione al Parlamento.
Nel decreto c’è, infatti, un articolo sulle disposizioni in materia di trasparenza. Proprio in questo sarà inserito l’emendamento che porta la firma, tra gli altri, di alcuni parlamentari molto esperti in materia di azzardo. Il primo firmatario è, infatti, il senatore Stefano Vaccari che in commissione Antimafia guida il gruppo di lavoro sull’infiltrazione della criminalità organizzata nel 'gioco' legale e illegale, mentre gli altri proponenti sono Franco Mirabelli, Vannino Chiti e Mario Morgoni. Tra l’altro proprio Vaccari e Mirabelli sono più volte intervenuti per denunciare l’accordo Federcalcio-Intralot, anche alla luce di quanto emerso in alcune inchieste sui rapporti tra concessionarie dell’azzardo e gruppi mafiosi. Come ci spiega Cioffredi, «la Regione aveva deciso di fornire un prefabbricato a tutti i commercianti dei comuni colpiti dal sisma per riprendere l’attività. Tra le domande arrivate anche quella di due sale giochi a Amatrice e Accumoli. Una richiesta che non ci sembrava opportuna. Così abbiamo contattato i sindaci che si erano detti pronto a emanare un ordinanza per bloccare l’attività, ma i nostri uffici avevano dei dubbi sulla praticabilità. Allora abbiamo proposto ai due gestori di aprire una diversa attività commerciale al posto delle 'macchinette', ma hanno rifiutato. Così abbiamo preferito ricorrere all’emendamento». Che, come detto, non riguarderà solo Amatrice e Accumoli ma tutti i comuni più colpiti nelle quattro regioni. «Ci sembrava opportuno evitare la presenza di 'macchinette' in zone dove l’aumento della disperazione potrebbe portare alla ricerca della fortuna con l’azzardo», sottolinea Cioffredi.
Una riflessione che fa anche Vaccari, secondo il quale, «persone che hanno perso tutto sono più esposte al rischio del gioco patologico. Un gravissimo effetto che dobbiamo assolutamente evitare». Se passasse l’emendamento, si sceglierebbe una strada diametralmente opposta a quella imboccata per il terremoto dell’Aquila. Nel 2009 per finanziare la ricostruzione si introdussero in Italia le Vlt, le 'macchinette' dove si può 'giocare' anche 500 euro. Apparecchi che sono arrivati a circa 52mila e dove lo scorso anno si sono spesi più di 22 miliardi di euro. Con conseguenze disastrose anche per il capoluogo abruzzese dove la spesa pro capite per azzardo è cresciuta del 73%, arrivando a cifre superiori alla media nazionale, con più di 13 slot ogni mille abitanti, 33 ogni dieci chilometri quadrati, dati tra i più alti d’Italia.
Emendamento ferma ricostruzione di sale in aree terremotate. La proposta blocca il gioco in 62 Comuni sino al 2017.
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