sabato 24 aprile 2021
Già vaccinati 5 milioni di italiani, ma aspettano ancora la prima dose il 19% degli over 80 e il 55% dei settantenni. Le dosi somministrate sono 17.095.530 (86% del disponibile)
Vaccini, in arrivo altri 5 milioni di dosi. Gli Usa ripartono con J&J

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Tra il 27 aprile e il 5 maggio arriveranno in Italia 5 milioni di dosi di vaccino. Lo afferma l'ufficio del commissario per l'emergenza Covid Francesco Figliuolo indicando i nuovi "target crescenti" per le Regioni nel periodo 23-29 aprile che consentiranno, se rispettati, di arrivare all'obiettivo di 500 somministrazioni al giorno entro la fine di aprile.

Finora sono 17.095.530 le dosi di vaccino somministrate, l'86% del totale di quelle consegnate, pari a 19.880.040: nel dettaglio 13.422.240 Pfizer/BioNTech, 1.727.200 Moderna, 4.550.800 Vaxzevria (AstraZeneca) e 179.800 Janssen (Johnson&Johnson). Le somministrazioni hanno riguardato 9.854.440 donne e 7.241.090 uomini. Le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono 5.041.929 . È quanto si legge nel report online del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria aggiornato alle 6.10 di oggi.

Da vaccinare ancora il 19% degli over 80 (e il 55% degli over 70)

L'81,21% degli over ottanta e il 45,19% degli appartenenti alla fascia 70-79 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino. È quanto riporta il report settimanale del governo sulla campagna vaccinale, aggiornato a questa mattina e dal quale emerge che un over 80 su due - il 53,82% - è stato vaccinato anche con il richiamo. Sono invece il 94,93% gli ospiti delle Rsa che hanno avuto almeno una dose.

A chi è stato somministrato il vaccino

Le dosi sono state somministrate a 5.640.317 over 80, 2.195.764 soggetti fragili e caregiver, 3.168.759 operatori sanitari e sociosanitari, 872.533 unità del personale non sanitario impiegato in strutture sanitarie e in attività lavorativa a rischio, 637.207 ospiti di strutture residenziali, 2.239.432 della fascia 70-79 anni, 561.490 della fascia 60-69 anni, 1.146.627 unità di personale scolastico, 311.115 del comparto Difesa e sicurezza; la voce "altro" comprende 322.286 persone.

Gli Usa riprendono a usare il monodose di J&J

Dagli Stati Uniti arriva la notizia della ripresa delle vaccinazioni con Janssen, il monodose di Johnson&Johnson il cui utilizzo era stato sospeso su indicazione della Food and Drug Administration, in attesa di accertamenti, dopo alcuni casi di trombosi rare. Già da oggi le fiale torneranno a disposizione, ma con una novità: accogliendo la "raccomandazione" delle autorità sanitarie, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'agenzia federale dei farmaci aggiornerà le istruzioni del prodotto, mettendo in guardia dal rischio di trombosi per le donne sotto i cinquant'anni. Dei 15 casi associati al vaccino J&J, 13 avevano riguardato donne tra i 18 e i 49 anni. La raccomandazione alla ripresa delle vaccinazioni è arrivata ieri pomeriggio dalla commissione dei Cdc, al termine di una votazione conclusa con 10 sì e 4 no. Le autorità sanitarie, nel consigliare il via libera, hanno spiegato che i "benefici superavano i rischi".

Dalla casa farmaceutica americana è arrivata piena disponibilità a modificare subito il foglietto illustrativo. "Indicheremo anche i primi sintomi possibili - ha rassicurato la responsabile medico Joanne Waldstreicher - in modo tale che possano essere immediatamente identificati, diagnosticati e curati". Tra i sintomi emersi entro tre settimane dalla vaccinazione, forti mal di testa, dolori addominali, dolori alle gambe e respiro corto. Ai medici viene consigliato di non somministrare l'eparina, come nei casi di trombosi, perché rischia di peggiorare la situazione.

Finora sono state somministrate quasi otto milioni di dosi. Con il via libera di venerdì, altri dieci milioni di vaccini, prodotti negli stabilimenti olandesi, saranno pronti per essere distribuiti e somministrati negli Stati Uniti già dalle prossime ore.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: