L'Italia tinta di giallo a partire da lunedì, in concomitanza con le annunciate riaperture (che riguardano appunto le regioni collocate nella fascia più bassa di rischio). Oggi si è riunita, come tutti i venerdì, la cabina di monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss, per valutare i dati. È emerso un quadro fatto di ben 15 tra regioni e province autonome in zona gialla, appena 5 in arancione e solo la Sardegna in rosso.
Le regioni in arancione, costrette per ora a perdere il treno delle riaperture, sono Basilicata (rischio moderato, incidenza settimanale 201 casi per centomila abitanti), Calabria (rischio alto, incidenza 152), Sicilia (rischio moderato, incidenza 175), Val d'Aosta (rischio moderato, incidenza 227) e Puglia.
Passano in giallo Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Toscana, Umbria e Veneto.
L'indice Rt nazionale di contagio scende a quota 0,81 nel periodo 12-18 aprile. La scorsa settimana l'Rt era 0,85.
Si osserva ancora una lievissima diminuzione dell'incidenza dei nuovi casi di Covid-19, pari a 157,4 per 100.000 abitanti (settimana dal 12 al 18 aprile) contro 160,5 per 100.000 abitanti della settimana precedente. Il dato puntuale a giovedì - che è quello preso a riferimento per le decisioni - sarebbe di 159. Complessivamente, l'incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi.
"Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico" si legge nella bozza del Monitoraggio. "È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie".
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Ecco cosa si potrà fare nelle zone gialle (e nelle altre)
Dopo oltre un mese con l'Italia tutta arancione o rossa, tornano le zone gialle. E tornano gli spostamenti tra le regioni, vietati da Natale. Ecco nel dettaglio cosa si potrà fare da lunedì, fermo restando che in tutto il Paese rimane obbligatorio il distanziamento interpersonale e l'utilizzo della mascherina anche all'aperto, salvo per i bambini al di sotto dei 6 anni e per chi fa attività sportiva.
ZONA GIALLA
Sono sempre consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori; fino al 15 giugno, però, è possibile tra le 5 e le 22 un solo spostamento una volta al giorno verso un'abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni sui quali si esercita la responsabilità genitoriale.
Con i negozi già aperti, da lunedì via libera anche a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie «con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto, anche a cena» nel rispetto degli orari del coprifuoco, dunque con chiusura alle 22, e dei protocolli di sicurezza.
L'apertura dei locali al chiuso, solo a pranzo, è invece fissata dal decreto al 1° giugno. Senza limiti orari, infine, la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive.
I centri commerciali resteranno chiusi nei week end fino al 15 maggio.
Lunedì è anche il giorno in cui riaprono i musei e sarà possibile assistere agli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all'aperto. È obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (ad eccezione dei conviventi). La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e comunque non possono esserci più di mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso.
Sempre da lunedì si torna a fare qualsiasi tipo di sport all'aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Per la riapertura delle piscine, all'aperto, bisognerà attendere il 15 maggio mentre per le palestre il 1° giugno.
Restano invece vietate tutte le attività in sale da ballo, discoteche e le feste private. Per evitare gli assembramenti da movida, i sindaci hanno la possibilità di disporre per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura di strade o piazze nei centri urbani.
Dal 26 aprile nuove regole anche per la scuola: infanzia, elementari e medie saranno in presenza al 100%, mentre per le superiori la percentuale minima di studenti in presenza è del 70%, fino al 100%. In presenza anche esami e sessioni di laurea nelle università, dove viene suggerita l'attività didattica «prioritariamente in presenza» .
ZONA ARANCIONE
La novità principale introdotta dal decreto riguarda gli spostamenti: possono entrare e uscire dai comuni e dalle province tutti coloro che saranno muniti delle «certificazioni verdi Covid 19»: quella di avvenuta vaccinazione o di guarigione, entrambe valide 6 mesi, o l'esito di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti.
In zona arancione è sempre consentito spostarsi per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, comprese le seconde case.
È inoltre possibile, nel comune di residenza, andare a trovare una sola volta al giorno parenti e amici, in massimo 4 persone oltre ai minori conviventi. I negozi sono aperti mentre bar e ristoranti restano chiusi, possibile solo l'asporto o la consegna a domicilio.
È possibile svolgere attività sportiva all'aperto in forma individuale ma non sono consentiti né gli sport di contatto né quelli di squadra. Per la scuola, valgono le stesse regole delle zone gialle: infanzia, elementari e medie in presenza, superiori almeno al 70%. Anche qui, all'università esami e tesi di laurea in presenza.
ZONA ROSSA
Ci si potrà spostare anche dai territori con le massime restrizioni, sempre con uno dei tre certificati: vaccinazione, guarigione o tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Sempre consentiti anche gli spostamenti per lavoro, necessità o motivi di salute, nonché per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Non è possibile andare a trovare parenti o amici una volta al giorno, come in zona arancione o gialla, mentre si può uscire di casa per svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione e attività sportiva in forma individuale.
I negozi sono chiusi, ad eccezione delle attività essenziali, così come i bar e i ristoranti per i quali è possibile l'asporto fino alle 18 e la consegna a domicilio. Quanto alla scuola, infanzia elementari e medie sono in presenza al 100% mentre per le superiori deve essere garantito almeno il 50% e fino ad un massimo del 75%. Per le università, infine, anche in zona rossa è previsto lo svolgimento degli esami e delle sessioni di laurea in presenza.
Isole della Campania "Covid free"
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: firmerà in giornata un'ordinanza sulle modalità della campagna vaccinale di massa nelle isole del golfo di Napoli. Ad Ischia, Capri e Procida, ad avvenuto completamento delle somministrazioni alle fasce fragili, partirà un calendario di ulteriori vaccinazioni per fasce di età decrescenti destinato a tutti i cittadini aventi stabile residenza o domicilio sulle isole. Ad avvenuta somministrazione ad almeno il 90% dei residenti in ciascuna fascia si procederà alla vaccinazione "dei cittadini stabilmente impegnati in attività lavorativa sui territori isolani".