Iniziano a calare i ricoverati per Covid in ospedale - Ansa
Sono 16.168 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 13.447. Sono invece 469 le vittime in un giorno. Da inizio epidemia i casi sono 3.809.193, i morti 115.557. Gli attualmente positivi sono 514.660 (-4.560 rispetto a ieri), mentre i guariti e dimessi dall'inizio della pandemia sono 3.178.976 (+20.251). In isolamento domiciliare ci sono 484.801 persone (-3.941 rispetto a ieri).
In totale si contano 3.490 i pazienti ricoverati nelle rianimazioni per Covid in Italia, in calo di 36 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 216 (ieri 242). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.369 persone, in calo di 583 rispetto a ieri.
Sono 334.766 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 304.990. Il tasso di positività è del 4,8%, in aumento di 0,4 punti rispetto a ieri quando era stato del 4,4%.
Pfizer: ad aprile 670mila dosi in più, 2 milioni a maggio
"Ho ricevuto una chiamata dal premier Draghi che mi ha comunicato l'arrivo per Europa in questo trimestre di 50 milioni di dosi Pfizer in più. Per l'Italia vuol dire oltre 670.000 dosi in più ad aprile, 2 milioni e 150.000 dosi in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno. Finalmente una bella notizia. Il piano va avanti così come l'avevo strutturato, per questo sono davvero contento". Lo ha detto il commissario per le misure anti Covid, il generale Francesco Figliuolo, in visita al Polo vaccinale di Aosta.
"Sulle vaccinazione abbiamo dei problemi, questa settimana chiudiamo con gli over 80, ma la gestione, al di là delle prenotazioni, va a macchia di leopardo". Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia sulle
vaccinazioni anti Covid sottolineando che su questo è fondamentale il supporto dei Comuni. Alcuni sindaci, ha aggiunto "non ci hanno risposto nonostante siano stati interpellati più volte. Abbiamo qualche 'disperso', probabilmente ci sono problemi sulle liste o c'è chi si aspetta le vaccinazioni a casa; risolveremo".
La protesta: nelle carceri vaccinazioni rallentate
"Il piano vaccinale per le carceri non è stato bloccato ma proseguirà con le stesse regole vigenti per l'esterno ossia in ordine di età e di fragilità. Per la polizia penitenziaria si prosegue in base all'età; ciò di fatto significa un rallentamento enorme per i detenuti e il quasi blocco per i poliziotti penitenziari". Lo dichiara Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria S.PP..
"È un errore grossolano e da inesperti non dare priorità al pianeta carcere. Il problema non è solo di carattere sanitario - rileva Di Giacomo - ma è anche di ordine pubblico. Quello che è successo nelle carceri qualche mese fa, devastazioni e 14 morti, è stato troppo presto dimenticato. Provo enorme stupore nell'apprendere questa notizia che appare oramai certa tranne ripensamenti dell'ultimo minuto. La conferma della stessa dimostrerebbe un pericoloso disinteresse per il pianeta carcere e per la polizia penitenziaria."
"I dati in nostro possesso - prosegue Di Giacomo - ci dicono che dal 5 al 12 aprile i vaccini somministrati ai detenuti sono passati da 6.356 a 8.485, mentre per i poliziotti da 15.155 a 15.998. Dati che evidenziano come la somministrazione dei vaccini procedesse lentamente già quando avevamo priorità. Immaginare di
proseguire per fasce di età significa esporre a rischio contagio la quasi totalità dei detenuti e mettere 22 mila poliziotti nelle condizioni di poter essere possibili untori".
"Preannunciamo sin da ora una manifestazione di protesta contro la decisione del generale Figliuolo e saremo per lunedì 19 alle ore 12:00 davanti a Montecitorio. La nostra non vuole essere una difesa di categoria ma solo di proteggere la salute di migliaia di poliziotti e di detenuti che vivono in un evidente stato di pericolo per il Covid-19". conclude il sindacalista.
Nelle regioni ricoveri in calo, non in Sardegna
Nelle regioni i nuovi casi di covid e i ricoveri appaiono in calo. Fa eccezione la Sardegna dove si registra una nuova impennata di contagi da Covid 19. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale sono stati rilevati 502 nuovi casi: per trovare numeri simili bisogna tornare a fine novembre-primi di dicembre dello scorso anno, in piena seconda ondata pandemica. Si registrano anche 8 decessi (1.293 in tutto), mentre il tasso di positività tocca il 9,3%. Complessivamente i contagi accertati nell'Isola dall'inizio dell'emergenza sono 50.245. Quanto ai tamponi ne sono stati eseguiti 1.109.11, con un incremento di 5.350 test rispetto al dato precedente. Cresce anche la pressione negli ospedali: sono 350 i pazienti ricoverati in reparti non intensivi (+10), 57 (+1) quelli in terapia intensiva.
Prosegue anche oggi il calo dei ricoverati Covid negli ospedali piemontesi: il bollettino dell'Unità di crisi della Regione Piemonte riporta -5 in terapia intensiva (in totale ora sono 311), -97 negli altri reparti (3.430). I nuovi casi positivi sono 1.439, con un tasso del 6,5% rispetto ai 21.986 tamponi diagnostici processati (9.453 antigenici); la quota di asintomatici è del 42,1%. Le vittime sono 70 (di cui 3 casi registrati oggi), i guariti + 2.500, le persone in isolamento domiciliare sono 21.517.
Sono 859 i nuovi contagi di coronavirus in Emilia-Romagna, su 27.447 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. Anche qui continua il calo dei ricoverati in atto negli ultimi giorni: i pazienti in terapia intensiva sono 317 (-14), 2.590 quelli negli altri reparti Covid (-64). Si registrano altri 30 morti. I nuovi contagiati, 373 asintomatici, hanno un'età media di 41,3 anni. La situazione dei casi nelle province vede in testa Ravenna con 131 nuovi casi, seguita da Reggio Emilia (119) e Bologna (104 più 27 dell'Imolese).
Oggi in Puglia su 13.647 test analizzati, sono risultati 1.488 casi positivi, con una incidenza del 10,9% (ieri era del 9%). Sono stati inoltre registrati 39 decessi (ieri 54). Cala il numero dei pazienti ricoverati in ospedale, che oggi sono 2.205 (23 in meno di ieri). Aumenta il numero dei pugliesi attualmente positivi, che sono 51.789.
In controtendenza con quasi tutte le altre regioni italiane, negli ultimi giorni, in Basilicata (zona arancione dallo scorso 16 marzo) è stato registrato un significativo aumento di contagi da covid-19. Una situazione che sta portando alcuni sindaci lucani a pensare di disporre la didattica a distanza al cento per cento. va tuttavia messo in evidenza che in Basilicata la pressione ospedaliera resta sotto controllo, con il 14% dei posti covid occupati nelle terapie intensive (rispetto alla soglia d'allerta del 30%) e del 37% nella cosiddetta area non critica (per la quale la soglia d'allerta è fissata al 40%).
Il Veneto registra 1.081 nuovi contagi Covid nelle ultime ore e 24 decessi, per un totale di 397.758 infetti dall'inizio dell'epidemia, e 11.018 vittime. Lo riferisce il bollettino della Regione. Calano ancora i numeri
negli ospedali: i pazienti con Covid ricoverati sono complessivamente 2.013 (-63), un dato sotto il picco di ricoveri registrato a fine marzo (2.068). Di questi, 1.736 (-55) sono quelli in cura nei normali reparti medici, 277 (-8) nelle terapie intensive.
Resta molto alto il numero dei nuovi positivi da Covid in Campania, 2.212, di cui 701 sintomatici, su 21.170 tamponi molecolari esaminati. Il tasso di incidenza relativo è del 10,44%, in lieve calo rispetto all'11,16 di ieri. Il bollettino giornaliero dell'Unità di crisi, aggiornato alla mezzanotte scorsa, segnala anche 27 nuove
vittime e 1.615 guariti. Si allenta la pressione sugli ospedali: i posti occupati in terapia intensiva sono 127 (-6 rispetto a ieri), quelli i degenza 1.585 (-7).